Skip to main content

Full text of "Costruire_diverte_1963_09"

See other formats


15 settembre -15 ottobre 1963 




j. ì 


Costruire 

Diverte 


mensile di elettronica 
dedicato a 

radioamatori 

dilettanti 

principianti 


Alcuni sftlcali in questo numero: 


Una cronaca giornalistica da Mantova 
Osservazioni di acustica applicata 
Ricevitore a cinque transistori 
Ricevitore OM-FM trivalvolare 
Una cronaca giornalistica da Milano 
Bivaivolare per onde corte 



un abbonamento al mese 
AGLI INSERZIONISTI 


numero 




I 

« 


S 

n 


I 

I» 


N 

V 

« 


0 


L. 200 













PRATICAIi SO 


rrìBqa 

elettamiai. bJ miuno 

via anfonio meucci, 67 - 


sfrumenM eleffronici 
di misura e confrollo 

telefono 2566650 - mil3no 



massima robustezza 


Sensibilità ee.; 20.000 ohm/V 

Sensibilità ea.: 5.000 ohm/V. (2 diodi al ger- 

manìo). 

Tensioni cc. - ca. 6 portate: 2,5 - 10 - 50 - 

250 - 500 - 1.000 V/fs. 

Correnti cc. 4 portate: 50 - 10 - 100 - 

500 mA. 

Campo dì frequenza: da 3 Hz a 5 Khz. 

Portate ohmetriche: 4 portate indipendenti: 
da 1 ohm a 10 Mohm/fs. Valori di centro 
j scala: 50 - 500 - 5.000 ohm - 50 Kohm. 

Megaohmetro: 1 portata da 100 Kohm a 100 
Mohm/fs. (alimentazione rete ca. da 125 a 
220 V.). 

Misure capacìtatìve: da 50 pF a 0,5 MF, 2 
portata x 1 x 10 (alimentazione rete ca. da 
j 125 a 220 V.). 

Frequenzimetro: 2 portata 0 - 50 Hz e 0 - 
500 Hz. 

Misuratore d'uscita (Output): 6 portate 2,5 - 
10 - 50 - 250 - 500 - 1.<K)0 V/f. 

Decibel; 5 portate da — 10 a + 62 dB. 

Esecuzione: Batteria incorporata; completo di 
puntali; pannello frontale e cofano in urea 
nera; targa ossidata in nero; dimensioni 
mm. 160x 110x42; peso kg. 0,400. A ri¬ 
chiesta elegante custodia in vinilpelle. 

Assenza dì commutatori sìa rotanti che a 
leva; indipendenza di ogni circuito. 

Protetto contro eventuali urti e sovraccarichi 
accidentaii. 


ALTA PRODUZIONE 


Analizzatore Praticai 10 
Analizzatore TC 18 E 
Voltmetro elettronico 110 
Oscillatore modulato C B 10 


Generatore di segnali FM 10 
Capacìmetro elettronico 60 
Oscilloscopio 5" mod. 220 
Analizzatore Elettropratìcal 


Per acquisti rivolgersi presso i rivenditori di componenti ed accessori Radio - TV 




EWIG 

Universal 

Sprint 


TUTTI 

I POSSESSORI DICONO: 

È UNA 



CANNONATA! 


• ESEGUE CON FACILITÀ TUTTE LE SALDATURE DI MASSE 

• IL PIÙ RAPIDO, IL PIU EFFICACE, DI LUNGHISSIMA DURATA 

• FUNZIONA SU TUTTE LE TENSIONI SENZA SPOSTARE NULLA (c.c. e c.a.) 

• PUÒ FUNZIONARE ININTERROTTAMENTE 


PRESSO I MIGLIORI RIVENDITORI AVRETE UNO SCONTO SPECIALE PRESENTANDO QUESTO AVVISO 



DE LUCA DINO 

Via S. PIncherle, 64 - Roma 


Apparecchi BC 221, 322, 457, 458, 459, 
611, 624, 625, 639A, 733 - ARCI - ARC3 - 
MN26 - OC10 - R/57ARN5 - R5/ARN7 - TA12 
. TS130A - IE95BM - I126A - 78B - 1B22 - 
1LN5 - 2C39 - 2C40 - 2C43 - 2K25 - 2K45 
. 2V3G - 3A5 - 3D6 - 4/250A - 4PR60A - 


6AG7 - 6KS - 6SR7 - 7F7 • 7J7 - 7V7 - 
12K8 - 12SR7 - 12SG7Y - 723A - 724B - 
725A * SI 3 - 829 - 832 - e33A - S66A - 
1616 - 6159 * 7193 - 9002 - 9003 * 9006 - 
ECSO - OA3 - 083 - OC3 * OD3 - Valvole 
metalliche - Trasformatori AJ. - tasti - cuffie 
-> microfoni * zoccoli - ventilatori * slromenll ^ 
quarzi relais - bobine ceramica fìsse e va^ 
rìabilt • condensatori variabili ricezione « 
trasmiss, - condensatori mica alto isolamene 
lo > cavo coassiale * componenti vari — 
Scrivere a E>e Luca Dino, Via Salvatore Pin- 
cheHe, 64 > Roma. 



COME SI DIVENTA 
RADIOAMATORI? 

E’ questo il titolo 
di una pubblicazione 
che riceverete 
a titolo 

assolutamente qratuito 
scrivendo alla 

Associazione 
Radiotecnica Italiana 

viale Vittorio Veneto, 12 
Milano (401) 


505 




















C04/RA 

CONVERTITORE A « NUVISTOR » PER 
LA GAMMA 144 MHz. 

C04/RS 

PER LA RICEZIONE DI SATELLITI 


RX ■ 27 

RICEVITORE A TRANSISTOR PER FRE¬ 
QUENZE COMPRESE TRA 26 e 30 MHz. 

Caratteristiche tecniche: 


Caratteristiche tecniche: 

— Alta sensibilità. 

— Basso rumore. 

“ Gamma ricevibile: 144-146 MHz con 
risposta uniforme entro ± 1 dB. 

— Media frequenza: 26 -:-28 - 28 30 

- 14 16. 

— Impedenza di entrata e uscita: 
52 ohm. 

— Valvole impiegate: « Nuvistor » 
6CW4 (Stadio RF Ground-cathode] 
6U8 (Oscillatore-mixer). 

— Oscillatore controllato a quarzo. 

— Alimentazioni: 105 V c.c. 12 mA. - 
6,3 V c.a. 0,6 A. 

Realizzato in robusto contenitore di 
acciaio stampato e argentato a spes¬ 
sore. 

E’ l'apparecchio dì classe professionale 
che realizza il miglior rapporto rendi¬ 
mento-costo. 

A richiesta si fornisce per qualunque 
frequenza in gamma VHF. 

Prezzo netto: L. 18.500 con valvole e 
quarzo. 


— Oscillatore di conversione control¬ 
lato a quarzo. 

— MF 470 kHz 

— Stadio amplificatore AF con OC f70. 

— Stadio mixer: OC 170. 

— Stadio oscillatore a quarzo: OC 170. 

— Media frequenza equipaggiata con 
transistori SFT 307/A. 

— Sensibilità di entrata: 2 microvolt. 

— Realizzazione professionale in cir¬ 
cuito stampato montato su basetta 
metallica. 

— Alimentazione: 9 volt 

— Consumo: 6 mA. 

IMPIEGHI: Ricevitori stabilissimi e ul¬ 
trasensibili per radiotelefoni in gamma 
concessa. 

Ricevitori a canali fissi per Radioama¬ 
tori in gamma 10 metri. 

Detto ricevitore viene fornito perfet¬ 
tamente allineato e tarato sulla fre¬ 
quenza richiesta. 

Prezzo netto: Lire: 7.800 completo dì 
quarzo. 



ELETTRONICA SPECIALE 

MILANO - VIA LATTANZIO, 9 - TELEFONO 598.114 

SPEDIZIONE IN CONTRASSEGNO 


TAGLIARE QUI 


Allo scopo di coordinare per il meglio 
la organizzazione del Concorso ^ : 

« Ricevitore a transistori per 144 MHz » 
preghiamo vivamente coloro che inten- « 

dono parteciparvi di spedirci il tagliando - : 

a fianco. ® 

Grazie 


CONCORSO 

Ricevitore 144 MHz a transistori 

Ritengo in linea di massima e senza impegno 
dì partecipare al Vostro Concorso 

« Ricevitore a transistori per 144 MHz ». 


firma, nominativo o pseudonimo 


i: 









Costruire Diverte 

mensile di tecnica elettronica 

dedicato a 

radioamatori - radiodilettanti - principianti 

L. 200 


Direttore responsabile 

GIUSEPPE MONTAGUTI 



Anno V 


f 

sommario 

LETTERA DEL DIRETTORE. pag 510 

29* MOSTRA NAZIONALE RADIOTELEVISIONE 

r SALONE INTERNAZIONALE COMPONENTI ELETTRONICI » 511 

PICCOLO RICEVITORE PER ONDE CORTE. » 516 

RICEVITORE A 5 TRANSISTORI A AMPLIFICAZIONE DIRETTA & 521 

TRIVALVOLARE PER ONDE MEDIE E MODULAZIONE DI 
FREQUENZA.* 525 

10* MOSTRA MERCATO DEL MATERIALE RADIANTISTICO . » 529 

CORSO DI ELETTRONICA . . ... 533 

NOTIZIARIO SEMICONDUTTORI. >545 

L'ACCENSIONE A TRANSISTORI * 550 

OSSERVAZIONI DI ACUSTICA APPLICATA.» 557 

L_ 





Direzione - Redazione - Amministrazione 

Vìa Manzoni, 35 - Casalecchìo di Reno ( Bologna ) 

Stampato dalla 

Tipografìa Montaguti - Via Porrettana, 390 - Casalecchìo di Reno 
Disegni; R. Grassi 

Zinchi: Fotoincisione Soverinì - Via Santa, 9/c - Bologna 

Distribuzione: Concess. esci, per la diffusione in Italia ed all'estero; 

G. Ingoglia - Via Gluck, 59 - Milano - Tel. 675.914/5 

507 












1 


E' gradita la collaborazione dei Lettori 

Tutta la corrispondenza deve essere indirizzata a «S.E.T.E B. s.r.l.» - Via Manzoni, 35 - Casalecchio di Reno (Bo) 

Tutti i diritti di riproduzione e traduzione sono riservati a termini di legge, - Autorizzazione del Tribunale dì 
Bologna in data 23 giugno 1962, n 3002 - Spedizione in abbonamento postale, Gruppo IN 

★ Abbonamento per 1 anno L. 2.200. Numeri arretrati L. 200 - Per l'Italia versare l'im'porto 

sul Conto Corrente Postale 8/9081 intestato a S.E.T.E.B. s.r.l. 

Abbonamenti per Testerò L. 3.200 
In caso di cambio di indirizzo inviare L. 50 

Listino prezzi delle pagine pubblicitarie; Stampa a un colore; 1 pagina mm. 140x210 L. 40,000 
1/2 pagina mm 140 x100 L. 25,000. - 1/4 di pagina mm. ZOxlOOL. 15.000 
1-2-3 pagina di copertina, stampa a 2 colori L. 50 000. Eventuali bozzetti, disegni, cUchés 

per le pubblicità da fatturare al costo 



508 















50.000 in contanti 


al vincitore del Crncorso bandito da Costruire Diverte le cui norme istitutive sono qui riportate. 


I - BANDO 


E’ istituito in data td settembre 1963 il Concorso « Ricevitore a transistori per 144 MHz ». 

Detto Concorso ha tcrm ne alle ere 24 del 15 gennaio 1964: a tale scopo fa fede il timbro postale di partenza 


2 - DELLE FINALITÀ’ 

Il Concorso in oggetto si propone di premiare secondo le modalità specificate al punto 6 un progetto relativo 
a un ricevitore per la gamma dei 144 MHz in cui, oltre ai normali componenti dei circuiti (induttanze, capa¬ 
cità, resistenze, quarzi, ecc.J, si faccia uso esclusivo di semiconduttori. 

Il premio posto in palio, unico e indivisibile, è stabilito in lire 50.000 (cinquantamila) da attribuire al 
progetto vincente indipendentemente dal numero di Collaboratori al progetto stesso. 


3 • DELLA PARTECIPAZIONE 

La partecipazione al Concorso è estesa a tutti i Lettori di Costruire Diverte e a chiunque risulti interessato. 
Sono esclusi dal Concorso tutti i Collabora:orì della Rivista Costruire Diverte, ossìa tutti coloro che in qua¬ 
lunque veste abbiano pubblicato anche un solo articolo sotto la testata » Costruire Diverte ». 

Si partecipa al Concorso inviando uno o più progetti rispondenti al punto 4 delle presenti norme, accompa¬ 
gnati da un articolo redatto in lingua italiana avente per titolo; « Ricevitore a transistori per 144 MHz ». 
E’ obbligo dei Partecipcnti inviare inoltre lo schema elettrico assolutamente coerente al montaggio effettuato 
e il prototipo funzionante. 

Tutte le spese, comprese quelle postali, sono a carico dei Partecipanti. 


4 - DEI REQUISITI RICHIESTI AL PROGETTO 

Il ricevitore deve operare nella gamma 144 MHz. 

Il circuito non può prevedere uso di alcun tipo di tubo elettronico, neppure per funzioni accessorie* saranno 
pertanto impiegati esclusivamente semiconduttori. 

Non è posto alcun vincolo al c'rcuito che potrà essere semplice o complesso, prevedere o meno circuiti 
b-meter e simili, essere alimentato a batterie e/o a mezzo alimentatori da rete, da celljle solari ecc 
Il ricevitore dovrà prevedere ascolto in cuffia c/o in altoparlante. 


5 • DELLA VALUTAZIONE 


Responsabili giudicatrice connposta di Specialisti appositamente convocati 

Elementi di giudizio per la valutazione saranno a pari peso i seguenti: 

— originalità e/o accurato studio del circuito e delle parti impiegate. 

“ dell’articolo, discussione teorica e/o tecnica del progetto e dei particolari, biblio¬ 

grafia, dotazione accessoria (fotografie, schemi pratici, ecc.). 

estetica del montaggio, accuratezza e solidità di costruzione, cura dei particolari, 

— ottima reperibilità delle parti o precisa citazione delle fonti. 

— rispondenza integrale a tutti i requisiti stabiliti dalle presenti norme di Concorso. 


6 - DELLA PREMIAZIONE 


Il vincitore riceverà a mezzo lettera raccomandata comunicazione 
lire 50.000 (cinquantamila) entro e non oltre il mese di marzo 64. 

Al progetto vincente sarà dedicata la copertina di Costruire Diverte 
pubblicato l'articolo legato a detto progetto. 


del risultato e assegno circolare dì 
relativa al fascicolo nel quale sarà 


Al vincitore o a ciascuno dei sottoscrittori se il progetto vincente è opera di più Autori, verranno inviate 
30 copie omaggio della Rivista in oggetto. 

La Rivista provvederà alle fotografie necessarie a corredo dell'artìcolo; al vincitore verranno rimborsate 
le spese per le eventuali fotografie già da esso eseguite e pubblicate, per i disegni qualora giungano in 
forma già atta alla pubblicazione, per le spese postali relative all'Invio dell'apparecchio e del relativo 
materiale letterario e documentaristico. 


La restituzione dei prototipi non vincenti sarà a carico della Rivista. 


509 






Costruire Diverte 




Il Direttore 


Due nuove inìzialive 


Poche parole, molti fatti: questa è la politica di Costruire Diverte. 

Ecco i fatti: 

Offerte e richieste - Non solo Costruire Diverte non fa pagare una lira 
per le inserzioni, non pone vincoli alla loro lunghezza e le incoraggia i 
senza falsi scopi; dal prossimo numero 10, ogni mese verrà estratta a 
sorte una inserzione e a questa verrà dato particolare risalto in uno 
spazio filettato al contorno e avente dimensioni di 2 colonnine di base 
per 5 centimetri di altezza. L’Inserzionista che l'ha inviata sarà iscritto 
gratuitamente nella lista degli abbonati e riceverà Costruire Diverte per 
un anno. 

Le condizioni sopra riportate hanno vigore per i mesi: ottobre, novem¬ 
bre, dicembre 1963; gennaio, febbraio, marzo 1964. 

Abbonamenti - Dal V ottobre è lanciata una campagna abbonamenti par¬ 
ticolarmente interessante: il 30 ottobre, il 30 novembre e il 31 dicem¬ 
bre 1963 verranno estratti a sorte tra gli abbonati nel periodo 1 ottobre- 
31 dicembre 15 saldatori a pistola di forte potenza, con riscaldamento 
normale e arroventamento istantaneo, a pulsante. 

Alle estrazioni dei primi 5 saldatori concorreranno coloro che si sono 
abbonati nel mese di ottobre; alla estrazione di altri 5 saldatori, il i 

30-11, parteciperanno tutti coloro che si sono abbonati nei mesi di ot¬ 
tobre e novembre e così via. 

Il 31-12-63 verranno estratti a sorte altri 5 saldatori e... una bella sor¬ 
presa tra tutti coloro che si sono abbonati nel periodo 1 ottobre-31 di¬ 
cembre. 

Il vincitore della « sorpresa » sarà invitato per il ritiro a Bologna a spese 
della SETEB Editrice di C.D. e riceverà il premio personalmente dalla 
Direzione. 

A Mantova (lO.ma mostra-mercato del materiale radiantistico) C.D. ha 
offerto in premio a sorteggio tra gli intervenuti; 

2 coppie di radiotelefoni in scatola di montaggio: 1 convertitore LABES 
a nuvistor per 144 MHz; 1 preamplificatore LABES a nuvistor per 144 MHz; 

1 tester ICE 20.000 QxV; 1 tester ICE 5.000 QxV; 3 saldatori a pistola; 

5 abbonamenti annuali gratuiti. 

Poche parole e molti fatti. Quanto è scritto, è scritto e non verrà ri¬ 
trattato nè prorogato o disdetto. 

Non occorre aggiungere altro: ABBONATEVI. E’ un affare. 


510 






30” moi^Éra 

nazionale 

radiotelevìi^ione 

1” salone 
internazionale 
componenti 
elettronici 



mìlano. 7 - 15 «iettembre 196» 


^ dai nostri inviati ^ 


Ogni anno, airinizio di settembre il Palazzo 
dello Sport di Milano (una vecchia costru¬ 
zione airinterno della Fiera) ospita la più 
importante presentazione degli apparecchi 
radiotelevisivi di produzione mzlomale. 

Quest'anno la Mostra è giunta alla ventino- 
vesima edizione e ad essa si è affiancata la 
undicesima Mostra Nazionale degli elettro- 
domestica e, particolarmente interessante, 
il primo Salone intemazionale dei compo- 
' nenti elettronici. La importante manife¬ 
stazione è organizzata dairANIE (Associa¬ 
zione Nazionale Industrie Elettrotecniche) 
e si è svolta a Milano dal 7 al 15 settembre. 

( Si fa rilevare negli ambienti della Mostra 
f come questa, nata oltre 30 anni orsono co¬ 
me una modesta rassegna di apparecchi 
radioriceventi, ha assunto sempre maggiore 
importanza fino a divenire la sede più qua¬ 
lificata e idonea al lancio annuale della pro¬ 
duzione dei settori interessati. 

Alla Mostra infatti si danno convegno non 
■ solo gran parte dei commercianti italiani 
di apparecchi radio e televisivi e di elettro- 
domestici, ma lanche numerosi operatori 
economici stranieri, attratti dalla posizione 
di prestigio acquistata all'estero dalia nostra 
produzione. 

Non ci occuperemo degli elettrodomestici 
(quanti!) e parleremo quindi uxi poco della 
Mostra Radio TV. per soffermarci più a 
lungo sul Salone dei componenti elettronici» 
Entrando dairingresso prìncipalc c portan¬ 
dosi neirAtrio donore, ci ha partecilarmen- 
te colpiti d bellissimo padiglione TV della 
I RAL Abbiamo tentato di fotografarlo per 
presentarlo ai Letton, ma ci siamo resi con¬ 


to dopo vari « flash » che era una impresa 
impossibile, se non con appanecchiature 
speciali e a colori. Ogni altro tentativo 
avrebbe guastato la realtà. 

Proveremo a descriverlo. S'immagini una 
arete alta circa 2 metri e mezzo e lunga 
6 metri, completamente nera e coperta, 
con perfetto allineamento, di semisfere ar- 
gjmlee fissate in modo da presentare al visi¬ 
tatore Pintemo della coppetta. Al centro una 
finestra Itmga e stretta. Affacciandosi ad essa 
sd vedevano airinterno, nero e buio, una 
serie di figure stilizzate simili a L, T, C, E 
illuminarsi, punteggiate di lampade multi¬ 
colori, mentre un debole fascio luminoso 
spazzava avanti e indietro il pannello di 
fondo, accompagnato da un coro di suoni 
« spaziali » e lontano cicaleccio di relè. 

Su un « davanzale » prospiciente la « fi¬ 
nestra », scritte bianche su fondi neri avver¬ 
tivano dell'avvenire della TV. 

All'architetto Autore di questa semplice ma 
eccellente presentazione va tutta la nostra 
ammirazione; al Lettore le nostre scuse se 
non siamo riusciti a rappresentargli efficace¬ 
mente la bella opera. 

E ora qualche impressione sugli esposi¬ 
tori. 

Naturalmente la nostra attenzione si è 
rivoilta in particolare a quelle Ditte che pre¬ 
sentavano articoli di interesse dilettantistico, 
più che « casalingo » o comunque utilitaristi¬ 
co. 

Molto bello, in ogni caso, lo stand della 
AUTOVOX, della CHINAGLIA, della FIMI 
Phonola, della FIRTE. Fornitissimo e irto di 
antenne (ottima qualità, ottimi prezzi) lo 


511 







Radiocomando 

della MICROPHON di Siena. 

E' interamente a transistori, 
da 1 a 8 canali 
sui 27,12-29,70 MHz, 
pilotato a quarzo. 

Modulazione 1,3-8 kHz 
per 8 canali; 
alimentato a 12 V 
fornisce circa 1 W, 

Il ricevitore ha sensibilità 3 mV 
6 mA a 9 V. 
bicanali da 1,3 a 8 kHz 
lento del filtro 20 mA.). 


Diplomi e medaglie 

allo stand Microphon a Milano 





Stand FRACARRO, interessante il GELOSO, 
con tutti i notissimi prodotti; GBC, natural¬ 
mente, e MEGA elettronica con i robustissimi 
ed economici tester analizzatori Pratiical 10, 
Praticai 20C e il voltmetro elettronico mo¬ 
dello 110, compatto e ben progettato. 


Code di Clienti e di curiosi alla MICRO- 
PHON di Siena (via Paparoni, 3), specializ¬ 
zata in « cerca persone », piccoli e medi ri- 
cetrasmettitori dotati di utili accorgimenti 
e interessanti innovazioni rispetto alla pro¬ 
duzione già nota. 


M. MARCUCCI & C. di Milano - v... 

una bella esposizione ricca di prodotti 
interessanti e nuovi, 
a prezzi davvero competitivi. 

Seduto al tavolo, con gli occhiali, 
il comm. Marcucci, Titolare dell'Azienda. 
Da Marcucci novità interessante 
(tra le tante) 

i ponticelli isolati in ceramica, 
ottimi anche in A.F. 




512 



















Instancabile ned ricevere i Olienti il signor 
Marcucci, titolare della M. MARCUCCI & C„ 
ben nota ai nostri Lettori per la completezza 
di assortimento e la eccelente qualità delle 
parti e delle apparecchiature del suo cata¬ 
logo ; anche i prezzi sono davvero interes¬ 
santi e testimoniano do sforzo continuo del¬ 
la Ditta volto a soddisfare la Clientela con 
il più alto rapporto qualità/prezzo. 

Imponente e cònsono al nome della Casa lo 
stand PHILIPS con radioricevitori, televi¬ 
sori, alta fedeltà, autorad/io, apparecchiature 
professionali, strumenti di misura, dischi... 
Fortissima Tesposizione della UNA (prodotti 
« OHM » ) con una completa gamma di ge¬ 
neratori BF, AM, FM e TV, frequenzimetri, 
Q metri, Oscilloscopi, Tester, Ponti RLC, 
ecc. 

Ricordiamo anche la bella presentazione del¬ 
la V0X5ON con una gamma particolar- 
menta indovinata di 'prodotti per tutte le 
utenze rodio TV. 

».■ * -v 

Il P Salone dei compontti - ■ elettronici è 
stato in realtà un Salone mi^^to componenti - 


apparecchiaiure; quest'ultime in larga misu¬ 
ra di interesse industriale più che dilettan¬ 
tistico. 

Circa 110 stands tutti allestiti con buona 
fantasia e gusto, alcuni più rigidamente tec¬ 
nici, altri più estrosi, ma indistintamente fun¬ 
zionali, ben illuminati e ben disposti. 

Ci auguriamo di non offendere nessuno (del 
resto ogni opinione è soggettiva) e dichia¬ 
riamo decisamente il meglio riuscito il com¬ 
plesso degli stands HOFMANN delle rap¬ 
presentanze ALHOF (Alois Hofmann Mila¬ 
no, Via Panata, 76) progettato dal giovane 
architetto Gio. Rossi di Milano, che con mol¬ 
ta semplicità e eleganza ha risolto il diffì¬ 
cile problema di esporre non fiori o delicate 
parure ma freddi portafusibili, piatti gira¬ 
dischi, morsettiere, microfoni, cuffie, acces¬ 
sori d'ogni genere. 

Molto simpatico anche lo stand ATES con 
una bella gamma della produzione di questa 
giovane Azienda nel campo dei tubi elettro¬ 
nici e dei semiconduttori. 

Ci siamo soffermati ad ammirare la nutrita 
serie dei condensatori d'ogni razza e tipo 


! 


Parte della esposizione ALHOF 

(Alois HOFMANN), 

da noi giudicata tra le più riuscite 

del primo «Salone » 

dei componenti elettronici. 

L'allestimento degli « stand », 
curato dal giovane architetto 
Gio. Rossi di Milano 
ha riscosso molti consensi 
e valorizzato al massimo 
i prodotti esposti. 

La HOFMANN rappresenta in Italia 
molte Ditte costruttrici dei più 
diversi componenti elettronici 
e parti per apparecchiature 
(anche piatti giradischi). 


i 



513 






« L'unico saldatore 
a tensione UNIVERSALE 
senza trasformatore ». 

Così la ELETTROTERMICA Italiana 
di Milano 

lancia i saldatori modello 
Unìversal Sprint 
che eseguono con faciliti 
tutte le saldature di masse, 
possono funzionare 
ininterrottamente, sono dì 
lunghissima durata e... 
costano poco I 



allo Stand COMEL ; ima vera « gola » i con¬ 
densatori mioroedettrolitici, i nanofplastici, 
qu&Uì in mylar metallizzato, e i formidabili 
microscopici condensatorini al tantalio. 

Una selva di microfoni assaliva i visitatori aL 
lo stand 95 (EKWJPIN, radioprodotti « do.re. 
mi»): molti e ben costruiti modelli risal¬ 
tavano nella vasta produzione. 

Molto affollato, a ragione, lo stand della 
ELETTROTERMICA ITALIANA, Milano, 
via Arquà, 11-13, in cui saldatori di ogni mo¬ 
dello erano ^ardati con occhio desideroso 
da tutti i visitatori. Prezzi speciali in occa¬ 


sione della Fiera, e i saldatori Universal 
sprint a voltaggio xmiversale e grande capa¬ 
cità di saldatura passavano rapidamente dal 
venditore alFacquirente. Veramente un otti¬ 
mo articolo a un prezzo interessante. 

Pile d'ogni dimensione e tensione alla PILE 
« Z » e alla SUPERPILA e altoparlanti (che 
altoparianti) alla GCK)DMANS; costruzioni 
metalliche belle e modulari (finalmente an¬ 
che in Italia) da GANZERLI (Navate Mila¬ 
nese, via Cavour, 70). 

HALLICRAFTERS presente con una bella 
rassegna allo stand DOLEATTO: (Torino, 


Lo stand 

ITALIAN RADIO dì U. Pillar 
ha rappresentato 
una piatevole sorpresa 
per la qualità e la varietà 
dei prodotti esposti. 

Ci auguriamo che 
questa Ditta 

venga meglio conosciuta anche tra 
i di iettanti numerosissi m i, 
sempre alla ricerca 
della buona qualità. 



514 












o 


Contenitore « rack » GANZERLI; 
il frontale è in alluminio, 
le maniglie sono in ferro cromato 
con vite ^ 5 MA. 



f via S. Quintino, 40); una gentile Signora as¬ 

sisteva garbatamente i Clienti e distribuiva 
opuscoli chiari ed esaurienti. 

Una piacevole sorpresa la presentazione ITA¬ 
LI AN RADIO di t). Filler (Milano, via Cri¬ 
velli, 10) con un diluvio di belle cose: al¬ 
toparlanti alta fedeltà, antenne (bellissime), 
cavi coassiali, commutatori e tastiere, con¬ 
vertitori UHF, VHF, fili litz, autosaldanti e 
termoplastici, tuners, connettori, ecc. 

I « Chilometrico » lo stand LAEL con tutta la 

I nota produzione di apparecchiature pro- 

, fessianali e industriali : generatori di mono- 

I scopio, oscilloscopi, ponti RLC, provavaivole, 

generatori, voltmetri e millivoltmetri, com¬ 
mutatori elettronici, misuratori d'uscita... 

Chi ancora? LES PILES WONDER (ing. Ma¬ 
grini - Milano): pile, micromotori a pila, 
minuterie relative. MIAL, condensatori a mi¬ 
ca, in film sintetico, ceramici, MICROFARAD, 
condensatori a carta, a mica, a mica metal¬ 
lizzata, elettrolitici, ceramici, in film sinteti¬ 
co, a olio, cuffie, quarzi, relè, spine, spinotti, 
resistenze, termistori trasformatori... Mil- 
^ STRAL, semiconduttori al germanio e silicio, 

METROELETTRONTCA (bellissimi i pro¬ 


dotti Motorola ma... non ancora per dilet¬ 
tanti); transistori per altissime frequenze, 
raddrizzatori di grande potenza. 

Ancora PHILIPS (parti staccate, valvole, ci¬ 
nescopi, semiconduttori, materiali magne¬ 
tici ) e PIRELLI applicazioni elettroniche 
(condensatori al tantalio, raddrizzatori al 
silicio, diodi Zener, microcircuiti planari 
epitassiali al silicio). 

Documentaristico lo stand SGS, allestito con 
dignità ed effetto ; singolare un « visore » 
sempre in funzione con immagini illustranti 
la produzione SGS ; transistori planari al 
silicio e transistori planari epitassiali NPN 
e PNP, diodi al silicio e al germano. 

* * * 

In definitiva il Salone è una iniziativa di 
estremo interesse sia per le industrie e i 
commercianti, che per noi dilettanti che da 
questa importante manifestazione potremo 
vederci presentate tutte insieme le più bril¬ 
lanti novità deiranno e il panorama genera¬ 
le della produzione internazionale del set¬ 
tore. 


Diodo planare ultrarapido SGS; 

siamo arrivati alla barriera del nanosecondo 

(10-* sec = un millesimo di microsecondo ) I 



515 



















T 


Piccolo ricevitore 

per 

onde corte 

di Antonio Tagliavini 


Forse potrei iniziare la descrizio¬ 
ne di questo ricevitore indossando 
la toga e il tocco delFavvocato pro¬ 
nunciando una veemente quanto 
anacronistica arringa in difesa delle 
povere e abbandonate valvole, ormai 
sopraffatte e costrette a un lento 
quanto inesorabile declino dai crudeli 
e spietati semiconduttori, che avanza¬ 
no, basi a massa ed emettitori in resta, 
in nuove e stupefacenti configurazioni 
circuitali... 

Bando ai sentimentalismi e alle parzialità: 
vi voglio invece presentare un ricevitore a 
valvole che ben può competere con qualsiasi 
ricevitore a transistori, impostato con gli 
stessi criteri di semplicità e razionalità. 

E’ semplice come un ricevitore a reazione, 
è sensibile e selettivo perchè è una supere¬ 
terodina, è piccolo perchè impiega materiali 
miniaturizzati, e infine è di ottimo rendi¬ 
mento perchè adotta un particolare tipo di 
circuito riflesso in media frequenza. 

Anzi, vi voglio dire di più: il circuito di que¬ 
sto ricevitore fu elaborato per divenire la 


Airestrema sinistra 

la manopola di sintonia (demoltiplicata); 
Tindicazione di frequenza 
non ò data dalTindice bianco della manopola, 
ma dall'ago, 


sezione ricevente di un ricetrasmettitore 
funzionante sugli 11 metri (Citizen^s band), 
in funzione di >« posto fisso », da impiegare 
in unione a radiotelefoni portatili. Il pro¬ 
getto si dimostrava però così promettente, 
che lo sviluppai a sè, impostanddlo, questa 
volta, per la ricezione continua delle onde 
corte dai 6 ai 15 MHz, gamma nella quale 
sono comprese le due bande radiantistiche 
dei 40 e dei 20 metri, di grande interesse 
per ogni appassionato di « ascolti », 

Detto... fatto penseranno gli amici Lettoni. 
E invece no; come si sa un progetto si può 
dire ben riuscito quando, a un ottimo cir¬ 
cuito, si accompagna anche una piacevole 
realizzazione meccanico-elettrica. E al mo¬ 
mento ero proprio povero di idee: la conge¬ 
rie di pezzi accatastati sul banco aspettava 
un'idea ordinatrice, ma ogni tentativo di di¬ 
sposizione cadeva neirirrazionaile. 

Avevo quasi rinunciato aU'idea, quando ecco 
arrivare, per caso, la soluzione al mio « an- 
gustiante problema ». 

Ero capitato, una sera, a casa deiramico 
ing. Arias, per fare quattro « chiacchiere 
elettroniche », e osservavo con occhio di 
appassionato, la simpatica sfilata dei suoi 
piccolissimi apparecchi, che i Lettori ben 
conoscono dalle pagine di « Costruire Diver- 


fissato all'alberìno del variabile. 

In alto la presa d'antenna 
e il jack per la cuffia. 

Al centro il potenziometro-interruttore 
e sulla destra il cambio tensione. 



51 ó 












ll 

te»; il radiotelefono con la 1AG4, che fece 
I epoca nel '60, dando luogo a una spietata 

« caccia alla 1AG4 », il cui prezzo (nel mer¬ 
cato nero naturalmente ! ) era salito alle 
stelle, il « microprofessionale » per i 28 MHz, 

' la stazione ricetrasmittente con la 12AT7, 

I funzionante sui 144 MHz... quand'ecco, in un 

telaietto, finito alla perfezione e con tanto 
< di pannello verniciato in martellato, spoglio, 

I senza alcun componente montato. « Un vec- 

I chio progetto che avevo in mente, e che poi 

non ho mai avuto il tempo di terminare » 
j spiegò con indifferenza Arias. Il mio occhio 

1 si era già messo al lavoro: qui il variabile... 

ci sta; i due buchi per gli zoccoli della 6BE6 
e della 6U8... il trasformatore., il potenziome¬ 
tro: ci stava tutto; quel telato era ciò che 
ci voleva per il mio ricevitorino ! Tomai a 
f casa con il telaietto in tasca... e il resto lo 

vedete dalle fotografie. 

I II circuito 

Come accennato in precedenza, è impostato 
L a criteri di massima sensibilità, selettività e 

r stabilità. La prima valvola, una 6BE6, funge 

da convertitrice autooscillante. 

Il segnale proveniente dairantenna, e appli¬ 
cato ai capi deiravvolgimento di aereo Ll, 
passa per induzione a L2, avvolgimento di 
accordo e da qui viene applicato alla griglia 
3 della 6BE6. Contemporaneamente si svol¬ 
ge, tra la griglia 1 e le griglie anodiche 2 e 3, 
un processo oscillatorio, che avviene a una 
frequenza di 467 kHz superiore a quella del 
segnale in arrivo. I due segnali, qudlo in ar¬ 
rivo e quello prodotto dall'oscillatore locale 
« battono » assieme, e il risultato è appunto 
che il isegnale in arrivo viene convertito alla 
frequenza fissa di 467 kHz, cui appunto sono 
sintonizzati i quattro circuiti dei trasforma¬ 
tori di media frequenza MFl e MF2. 


Andiamo per gradi, comunque: il segnale 

10 troviamo ai capi del primario di MFl. 

Da qui passa, per induzione, al secondario, 

11 quale ha un estremo a massa per la radio- 
frequenza tramite la forte capacità di 1000 pF, 
e l’altro estremo collegato alla prima griglia 
del pentodo della 6U8. Anche la griglia scher¬ 
mo del pentodo è collegata a massa, per la 
radiofrequenza, tramite una capacità di KKX) 
pF, per cui il pentodo amplifica regolarmen¬ 
te il segnale, che ritroviamo irrobustito ai 
capi sia del primario che del secondario di 
MF2, ove è passato per la solita induzione. 

Qui esso viene rivelato, ossia liberato della 
portante a radiofrequenza, dal diodo 0A85, 
e perciò lo ritroviamo, ormai segnale di bas¬ 
sa frennenza, ai capi del potenziometro da ^ 
Mohm, regolatore di volume. Dal cursore di 
quest'ultimo esso viene prelevato, nella mi¬ 
sura desiderata, e applicato al lato « freddo » 
per la radiofrequenza del secondario del pri¬ 
mo trasformatore di media frequenza. 

II condensatore da 1000 pF presenta, nei ri¬ 
guardi del segnale, ora di B.F., una reattan¬ 
za molto elevata, sicché esso non viene shun¬ 
tato e può tranquillamente attraversare il se¬ 
condario di MFl, per essere nuovamente ap¬ 
plicato sulla prima griglia del pentodo della 
6U8, ove subisce una nuova amplificazione. 

Avevamo detto che la griglia schermo del 
pentodo era a massa per la radiofrequenza, 
tramite il condensatore-shunt da 1000 pF : 
non così per l'audiofrequenza ; la griglia 
schermo funziona ora come la placca di im 
triodo amplificatore di B.F., e da essa ap¬ 
punto il segnale viene prelevato attraverso 
una resistenza da 1000 ohm che, assieme ai 
due condensatori rispettivamente di 1000 e 


Vista dall'alto. 

Da sinistra: bobina d'oscillatore, 6BE6, 
bobina d'aereo; 
verso il pannello 
il variabile a due sezioni. 


Proseguendo: 6U8 e elettrolitico, 
con le due MF al centro 
e il potenziometro (nascosto). 
All'estrema destra 
il trasformatore di alimentazione 
e il diodo SGS rettificatore. 



517 





di 500 pF che dai suoi estremi vanno a mas¬ 
sa, costituisce un filtro a pi greco per elimi¬ 
nare ogni traccia di radiofrequenza residua. 
Il segnale di bassa frequenza, cosi « pulito », 
pasp ora alla sezione triodo della 6U8, che 
ha il compito di amplificarlo ancora, prima 
di passarlo alla cuffia (o a un eventuale alto- 
parlantino, tramite un opportuno trasforma, 
tore di uscita con circa 7.000 ohm di impe¬ 
denza primaria) da cui va direttamente a de¬ 
liziare le vostre orecchie. Provvede all'ali¬ 
mentazione del complesso un autotrasforma¬ 
tore, un diodo al silicio, e una cellula di 
livellamento costituita da un condensatore da 
32 4- 32 microfarad e da una resistenza da 
5.000 ohm, 5 watt. 

Il montaggio e i componenti 

Il telaio delPapparecchietto è ricavato da un 
pezzo di profilato a U di alluminio, debita¬ 
mente sagomato; il pannello, pure di allumi¬ 
nio, è verniciato in martellato grigio, e ha 
perciò un'estetica molto « professionale ». 

La disposizione meccanica dei componenti è 
chiaramente desumibile dalle fotografie, per 
cui non ci staremo tanto a dilungare in 
ovvie spiegazioni. 

Sarà piuttosto utile dire qualcosa sui com¬ 
ponenti. II condensatore variabile, ad aria 
e a due sezioni, ha la capacità dì 130 pF per 
fa sezione di aereo e dì 80 pF per la sezione 
di oscillatore (G,B.C. O/ 122-6); esso ha i 
due compensatori di taratura già incorpo¬ 
rati, e soprattutto è dotato di una ottima 
demoltiplica di tipo coassiale. La scala dì 
sintonia, con ampiezza di 180“ viene esplo^ 
rata da un indice, realizzato con filo di rame 
stagnato, fissato al perno esterno. La mano- 
poiina (G,B.C, F/250), fissata invece al perno 
centrale, esplora con il suo indice a tacca 
una scala di nferimento, tracciata concentri¬ 
camente all'altra. Le medie fi'cquenze, due ul- 
trapìattc Philips, sono fissate, per ragioni di 
minimo ingombro {! ) senza le apposite mol- 
lettine: è comunque di capitale importanza, 
per evitare inneschi e altre brutte cose del 
genere, che i loro schermi siano collegati 
elettricamente a massa in maniera stabile. 
Gli zoccoli delle valvole, sempre per ragioni 
di ingombro, sono del tipo in bachelite tran¬ 
ciata. Le resistenze e i condensatori sono del 
tipo miniaturizzalo: Allen-Bradlev da 1/8 di 
watt le prime, Erie ceramici i secondi. Per 
esigenze di spazio e di raffreddamento il ca- 
iDlaggìo dellalimen latore è stato effettuato 
in maniera * pensile?*, superiormente aH'au- 
totrasformatore da 20 watt, con raiuto di 
due ha set line di ancoraggio, i cui « piedi » 
sono saldati alla carcassa dì quest'ultimo. 
I! dìodo al silìcio è un S.G.S, ISI695, ma 
può essere anche un Philips 0A21L La resi* 
stenza di spianamento è una Plessey, 5000 
ohm, 5 watt, a ingombro ridotto. 

Le bobine, che permettono l'esplorazione 
continua da 6 a 15 MHz sono così costruite: 
LI, avvolgimento di aereo, 8 spire; L2, accor¬ 
do entrata, 35 spire; L3, accordo di oscilla¬ 
tore, 30 spire; L4, avvolgimento di reazione, 


5 spire. I supporti sono due Geloso, ricavati 
da un vecchio gruppo in demolizione, hanno 
un nucleo in ferrite awitabile e un diametro 
esterno di circa 1,2 cm. Il filo, smaltato, è 
da 0,5 mm. 

Due ultime precauzioni importanti, e con¬ 
cludo: 1) non invertire le polarità del diodo 
al germanio di rivelazione, nè tantomeno 
quelle del diodo radd;rizzatore. 2) isolare 
bene dal telaio il jack per la suffia e„. atten¬ 
zione a non toccarlo quando l'apparecchio è 
in funzione. 

La taratura 

Potrà essere effettuata in due modi: con au¬ 
silio di un oscillatore modulato, oppure sen¬ 
za, per confronto con un altro apparecchio 
ricevente, già tarato, e che copra la gamma 
delle onde corte, dai 6 ai 15 MHz, 

1° modo: taratura strumentale 

Si scolleghi il condensatore da 100 pF dalla 
griglia 1 della 6BE6, in modo da paralizzare 
temporaneamente il funzionamento dell'oscil- 
latore locale. Si inietti un segnale a 467 kHz 
sulla griglia del pentodo della 6U8 e si rego¬ 
lino i nuclei della 2‘ media frequenza per la 
massima uscita in cuffia (eventiiàlmente si 
disponga un misuratore di uscita in parai* 
Jefo alla cuffia, per una valutazione più esat¬ 
ta della massima resa). Il controllo di volu¬ 
me sarà ruotato ai massimo. Si disponga 
ora Tuscita del generatore sulla grìglia l 
della 6BE6. e si tarino i nuclei della prima 
media frequenza. Si coUeglii nuovamente il 
condensatore da 100 pF alla grìglia della 
6BE6, e l’entrata del generatore nella boc¬ 
cola di antenna del Ricevitore. Predisporre 
ora il generatore per un segnale di uscita di 
15 MHz e regolare il compensatore della se¬ 
zione di oscillatore, affinchè esso sia ricevi¬ 
bile con il condensatore variabile quasi com¬ 
pletamente aperto. Iniettare ora un segnale 
di 6 MHz, chiudere quasi completamente il 
variabile e ruotare il nucleo della bobina 
di oscillatore sino a sintonizzarlo. 

Quindi verificare ohe il segnale a 15 MHz 
sia ancora ricevibile aH' estremo alto del¬ 
la gamma, altrimenti ritoccare nuovamen¬ 
te il compensatore di oscillatore. Sintoniz¬ 
zare ora oscillatore e ricevitore a 14 MHz, 
e ruotare il compensatore ddlla sezione di 
antenna, per la massima uscita. Spostare le 
due sintonie a 7 MHz e tarare il nucleo della 
bobina di ingresso, sempre per la massima 
uscita. Ripetere un paio di volte queste due 
ultime operazioni, e il ricevitore è cosi per¬ 
fettamente tarato. Non rimane che bloccare 
nuclei e compensatori con un pò di cera o 
collante, 'i>erchè non si spostino accidental¬ 
mente, e segnare, sulla scala di cartoncino, 
con una matita, i punti corrispondenti a 6, 
6,5, 7 MHz etc. Smontata la scalla ripassere¬ 
mo poi in china e con maggiore precisione 
i punti segnati a matita. 

2° modo: taratura «alla brutta» 

Se escludete la non proprio ortodossa defini¬ 
zione, anche questa maniera di taratura po¬ 
trà soddisfarvi. 


518 



519 

























































Per tarare la inedia frequenza ci sono due 
modi; primo: prelevare tramite un conden¬ 
satore di piccola capacità (es. 100 pF) una 
porzione di segnale a media frequenza da 
un qualsiasi ricevitore, anche a transistori, 
e iniettarlo nel nostro canale di media fre¬ 
quenza in sostituzione del segnale deJl'oscil- 
latore modulato (per le modalità, vedi 1° 
modo di taratura). Il segnale potrà essere 
prelevato dalla placca (o dal collettore) del¬ 
la prima valvola amplificatrice di media fre¬ 
quenza (o primo transistore). Il ricevitore 
dovrà essere, naturalmente, sintonizzato su 
di una qualsiasi stazione. Unico inconvenien¬ 
te: la frequenza di accordo del canale di me¬ 
dia frequenza del ricevitore impiegato dovrà 
essere di 467 kHz, come nella quasi totalità 
dei ricevitori di produzione europea, e non 
di 455 kHz come nei ricevitori americani e 
giapponesi. Altro modo : sintojjizzare, una 
volta innestata una buona antenna nel no¬ 
stro ricevi tonino, (e ciò è possibile, anche se 
la sezione ad alta frequenza non è ancora 
tarata), una stazione qualsiasi, regolando il 
compensatore di aereo per una massima 
uscita provvisoria. Quindi ruotare i nuclei 
delle due medie frequenze, per ottenere il 
massimo volume in uscita. Se non si riuscis¬ 
se a sintonizzare alcuna stazione di primo 
acchito, vuol dire che la media frequenza 
è fuori allineamento di parecchi chilocicli, 
e si proverà allora a « pareggiare » Timmer- 
sione dei nuclei dei due trasformatori, ossia 
a fare in modo che i filetti di ottone che spo¬ 
stano i nuclei spuntino dalla cima dei tra- 
sfoirnialori di una stessa lunghezza. In tal 
modo la media frequenza sarà, se non pro¬ 
prio tarata, almeno « aHineata » a 467 kHz, 
ma a 465 o a 470, non vuol dire che renda 
meno. Per Talta frequenza si proverà a sin¬ 


tonizzare qualche stazione all'estremo alto 
della gamma e si regolerà il compensatore 
di aereo per la massima uscita, quindi si 
passerà alrestremo basso, e per avere la 
massima resa, si agirà ora sul ncleo della 
bobina di aereo. Si prov^eranno poi a sinto¬ 
nizzare le stesse stazioni sul ricevitore usato 
per il confronto e sul nostro ricevitore: la 
gamma ricevibile dovrebbe estendersi dai 6 
ai 15 MHz; se così non fosse, si ritoccheran¬ 
no, rispettivamente per spostare Testremo 
alto o l'estremo basso di ricezione, il com¬ 
pensatore o il nucleo relativi al circuito di 
osoillatore. I punti di riferimento per trac¬ 
ciare la graduazione della scala di sintonia 
saranno altrettante stazioni, scelte possibil¬ 
mente in prossimità o in coincidenza delle 
frequenze a megaciclo intero, e sintonizzate 
prima sul ricevitore di riferimento, quindi 
sul ricevitore da tarare. 

Le prestazioni di questo ricevitore sono state 
molto lusinghiere, specie in considerazione 
che esso impiega solo due tubi. La stabilità 
di funzionamento è più che ottima, e non si 
dovrebbe verificare alcun fenomeno di inne¬ 
sco (che in altri tipi di circuiti riflessi è al¬ 
l'ordine del giorno) anche in cablaggi più 
« aggrovigliati » di quello del nostro proto¬ 
tipo. Se comunque lo stadio a circuito ri¬ 
flesso tendesse a saturarsi, specie in presen¬ 
za di segnali forti, starare leggermente il 
primario del secondo trasformatore di media 
frequenza, e ogni inconveniente sarà cosi 
eliminato, senza che ne abbia a soffrire la 
sensibilità e la selettività del ricevitore. 

Auguri, quindi, e buoni ascolti... e quando 
avrete collegato i W usando questo ricevito- 
rino nella vostra stazione di radioamatore, 
fatemelo sapere! 


Veduta di 3/4 posteriore. 

Sì nota airestrema sinistra, 
nel fianco del telaio, 
sotto il trasformatore, 
il foro di passaggio 
del cavetto di alimentazione, 


provvisoriamente eliminato 
per chiarezza di fotografia. 

I pochi collegamenti necessari 
sono al di sotto del telaio, 
alto da terra circa 10 mm. 



520 







Ricevitore a 
cinque 
trauiiiii^tori 
a 

amplificazione 

diretta 

Oiorg^io Terenzì 


Stanco d'infierire suH'unico tran¬ 
sistor in A.F. nel folle tentativo 
di trarre l'impossibile da quel co¬ 
sino a tre (o quattro) gambe che 
amplifica, riamplifica ( reazione ) 
e amplifica di nuovo (reflex) un 
segnale che alla fine risulta suf¬ 
ficiente solo se è già forte all'ini¬ 
zio, mi è venuta voglia di speri¬ 
mentare un circuito a due transi¬ 
stor in A.F. 

E' ovvio che al forte aumento di sen¬ 
sibilità che con due stadi A.F. si rie¬ 
sce a raggiungere, deve necessaria¬ 
mente corrispondere un adeguato au¬ 
mento di selettività, altrimenti rice¬ 
veremmo sì tante stazioni, ma tutte 
assieme, o quanto meno tutte inter¬ 
ferite dalla più potente locale. 

Ed ecco il punto debole di tal tipo di 
ricevitore: circuiti accordati che deb¬ 
bono essere almeno due e accoppia¬ 
mento tra i due stadi che non deve 
dar luogo a eccessive perdite nè creare 
inneschi. 


Il duplice problema viene normalmente ri¬ 
solto accoppiando il primo stadio al secondo 
con un circuito accordato identico a quello 
d'entrata. Gli inconvenienti che sorgono da 
tale soluzione possono essere così riassunti: 
pericolo d'inneschi — difficoltà di trovare il 
giusto grado d'accoppiamento per la massi¬ 
ma resa e buona selettività — complicazio¬ 
ni nell'applicazione del circuito reflex. 

Per tali motivi, ho studiato un circuito che 
aggira ^i ostacoli su esposti impiegando tutti 
e due i circuiti accordati necessari per una 
sufficiente sdettività, nel primo stadio A.F,; 
cioè ho aggixmto al circuito accordato d'en¬ 
trata, im circuito accordato in serie tra 
l'emittore dd primo transistor e massa. 

L'avvolgimento è identico per filo e numero 
di spire a quello d'antenna ed è avvolto su 
uno spezzoncino della stessa ferrite, 

I condensatori variabili saranno costituiti 
dalle due sezioni (uguali) di un unico va¬ 
riabile doppio (CV). 

La seconda bobina dovrà essere schermata. 

Lo schermo deve essere piuttosto grande 
per non diminuire l'efficacia della bobina 
stessa. 

In tal modo il solo segnale sintonizzato al- 
Tentrata troverà vìa libera verso massa poi¬ 
ché il circuito accordato in seHe presenta 
la minima impedenza alla frequenza d'accor¬ 
do; ogni altro segnale verrà invece bloccato, 
poiché il circuito accordato in serie oppone 
un'alta impedenza alle altre frequenze. 


521 





















An/iA'St 


.■AAr^^ 




t 


I 




522 


iWii ^ 




























E 

flt 

JZ 

Vi 


523 

























































































L'accoppiamento tra il primo e secondo sta¬ 
dio A.F. è a capacità e qui è ottenuto con 
un condensatore ceramico da 50 m-F perchè 
deve consentire il passaggio sia al segnale 
A.F. che a quello B.F., essendo un circuito 
reflex. 

Data la forte amplificazione, si è reso op¬ 
portuno l'impiego del c.a.v. soprattutto per 
attenuare le locali. 

La tensione CAM. è prelevata all'uscita del 
secondo diodo (D2) di rivelazione. 

Il segnale B.F. uscente da DI è applicato, 
tramite il condensatore elettrolitico C5, alla 
base di TRI per subire di nuovo tutta la 
catena d'amplificazione, ora in B.F. 

Così amplificato, il segnale passa allo stadio 
finale formato dal solito transistor pilota 
(OC75) e da una coppia di OC72 in contro¬ 
fase. 

L'alimentazione è a 4,5 V ottenuti con tre 
elementi miniatura in serie. 

II consumo di corrente a segnale zero è di 
6 mA. 

QUALCHE NOTA DI MONTAGGIO 
E MESSA A PUNTO 

NeirefFettuare il cablaggio deila parte A.F. è 
necessario seguire gli accorgimenti soliti per 
circulti del genere, vale a dare: coUcganienti 
più corti possibili, circuiti di base non trop* 
po vicini a quelli di collettore, circuiti del 
primo stadio A.F. ben separati da quelli del 
secondo. 

Con tutta probabilità si renderà necessario 
un condensatore in parallelo alla seconda se¬ 
zione del CV, esso dovrà essere aggiunto in 
sede di taratura, del valore trovato speri¬ 
mentale (Cx). 

Per ottenere ciò più speditamente sarà op¬ 
portuno utilizzare provvisoriamente un con¬ 
densatore variabile o semi variabile (Cx). 

Si sintonizzerà CV su una stazione non trop¬ 
po forte verso l'estremo alto della gamma 
OM, indi si regoleranno i compensatori in¬ 
corporati in CV, fino alla massima uscita. 

E' probabile che la piccola capacità di que¬ 
sti non basti ad allineare i due circuiti ac¬ 
cordati. Si ruoterà, allora Cx e una volta 
raggiunto il punto d'accordo, si sostituirà con 
un condensatore fisso del valore così tro¬ 
vato. A sostituizione avvenuta sarà necessa¬ 
rio ritoccare i compensatori. 

La parte B.F. non presenta nulla di partico¬ 
larmente critico; tutt'al più si potrà variare 
in più o in meno il valore del condensatore 
C12, in relazione aH'altoparlante usato e al 
mobiletto. 


ELENCO DEL MATERIALE 


RESISTENZE 

R, - 470 Q 

Ra = 1.000 Q 

Rj = 1.000 Q 

R 4 = 6.800 Q 

Rs = 680 Q 

Rfi = 1.500 Q 

R 7 = 220 Q 

Rs = 560 Q 

R, = 8.000 Q 

R,o - 82.000 Q 

Rii = 2.500 Q Pot. log. con interruttore 

Rn = 12.000 Q 

R,3 = 220 Q 

Ru = 100 Q 

Ri, = 3.300 Q 

R ,4 = 82 Q 


CONDENSATORI 


c, 


20 

nF 


Ca 


50 

nF 


C 3 

= 

200 

pF 


C 4 

= 

10 

liF 

elettrolitico 

c, 

= 

10 


elettrolitico 

c. 

= 

10 

nF 


C 7 


10 

HF 

elettrolìtico 

c. 


10 

jiF 

elettrolìtico 

c, 


30 

IaF 

elettrolitico 

C,o 


10 

nF 


C,i 

— 

100 

gF 

elettrolitico 

Cia 

= 

100 

nF 


Ci3 


200 

ixF 

elettrolitico 


VARIE 

Li = 90 spire filo smaltato 0 0,3, av¬ 

volte su ferrite piatta 18x12 
La ~ 7 spire stesso filo, avvolte di se¬ 

guito a Li, Iato massa. 

L, = Identica a Li, ma su uno spezzone 
di ferrite lunga quanto ravvolgi¬ 
mento. E' racchiusa in uno schermo 
metallico messo a massa. 

CV — Condensatore variabile a due sezioni 
uguali, a dielettrico solido per tran¬ 
sistor (G.B.C. n. 0/99) 

JAF = Impedenza A.F. da 1 mH (Geloso 
n. 556) 

TR, = OC170 
TRa = Od 69 
TRa = OC75 

In* Coppia di OC72 

TK, I 

D, e Da = OA70 
Ti — Trasformatore pilota 
Ta = Trasformatore uscita per controfase 
dì 2xOC72. 

AL = Altoparlante a magnete permanente 
dì qualunque tipo, purché sensibile. 
B = Batteria da 4,5 V 
Mobiletto. 


524 



Trìvalvolare 

per 

onde medie 
e 

modulazione di frequenza 

Oiuseppe Frizzi 


★ Di fronte alla dilagante offensiva dei transistori, che ormai si trovano dappertutto, come il prezzemolo 
del buon tempo andato, i dilettanti non devono abbandonare le valvole nè rifiutarsi di impiegarle In circuiti 
originali e di buona efficienza. Del resto le valvole, queste quasi anticaglie, nel loro sforzo di rinnovarsi, 

stanno dando prova di insospettata vitalità, aiutate in questo dallo sforzo dei progettisti; non solo, ma, 

anche dalle lettere che mi giungono da parte di numerosi appassionati, è evidente che molti dilettanti, 

possedendo delle valvole, vogliono utilizzarle ottenendo buoni risultati con minima spesa. 

Sotto tale profilo questo progetto è veramente degno di essere presentato ai Lettori di cCostruire Diverte > 
per alcune simpatiche caratteristiche: 

— ha 2 gamme d'onda (OlM e FM) 

— comporta una spesa limitata 

— monta un gruppo sintonizzatore premontato e pretarato 

—ha buona fedeltà di riproduzione con una potenza di 3,5 W -ile 


Generalità 

Un gruppo premontato e pretarato (GBC 
0/463) che utilizza una ECC85, converte il 
segnale FM (88-100 MHz) in un segnale FI 
sempre modulato in frequenza, ma a 10,7 
MHz che viene rivelato dal triodo della 
ECH81 con un sistema di superreazione ultra, 
audion scelto per il suo minimo soffio, che del 
^ resto scompare in presenza di segnale. Il 
segnale BF risultante si localizza ai capi 
di R6 e sul filtro BF di deenfasi. 


Se invece il selettore è commuato in posi¬ 
zione OM, attraverso un circuito che tra 
poco esamineremo, il segnale in ingresso è 
convertito a 467 kHz e rivelato dal diodo 
OA85. Così il segnale BF si trova ai capi 
di Rg. A questo punto, qualunque sia il 
segnale BF prelevato dal commutatore, esso 
viene usato per pilotare il triodo - pentodo 
ECL86 che assicura ima buona riproduzione 
con eccellente potenza e fedeltà. 

■k * * 

Come si è visto nella presentazione, il ricevi- 



525 


















tore consta di due distinte parti RF e FI, 
una per le OM e una per la FM, e di una BF 
comune. 

Esaminiamolo con orxline: 

Stadio RF e FI (OM) 

Una bobina d'aereo, con presa per reazione 
Hartley, effettuata per incrementare la sensi¬ 
bilità e diminuire la runiorosità del 1° sta¬ 
dio. sintonizza il segnale, in uno con il varia¬ 
bile che è incorporato nel gruppo sintoniz* 
zatore e lo applica alla grìglia d'iniezione del 
pentodo della ECH81 convertitore, la cui pri¬ 
ma sezione funge da oscillatore (KÀ e G>*) 
in un circuito ultraaudion, a una frequenza 
di 467 kHz superiore al segnale d'entrata. In 
placca il segnale si trova ai capi del prima¬ 
rio di Ts, e si trasferisce al secondario* dove 
viene rivelato, ottenendo un segnale BF. 

Stadio RF e FI (FM) 

Per la FM si adotta il circuito Premodyne; 
esso consiste nella conversione del segnale 
in uno _o frequenza più bassa, sempre mo¬ 
dulato in frequenza, e nella successiva rive¬ 
lazione a superreazione* 

Così della ECC85 un triodo funge da amplifi¬ 
catore RF e uno da convertitore auto-oscil¬ 
lante. Il segnale, a 10,7 MHz, si trova in usci¬ 
ta del gruppo, ai capi del trasformatore FI 
in esso incorporato, e viene inviato al triodo 
della ECH81 per la rivelazione. Dalla sua 
placca attraverso il circuito filtro di deenfasi 
(necessario per attenuare le note alte che 
la trasmittente, per ragioni tecniche, irradia 
maggiormente amplificate), passa, ormai BF, 
all'entrata deirampllficatore della stessa* 

E' necessario dire che, nonostante la sem¬ 
plicità del tutto, la sensibilità dell'elaborato, 
sulle due gamme, è notevolissima, come la 
selettività. Per le OM sensibilità e selettività 
sono raggiunte facendo ricorso ad una par¬ 
ziale reazione sulla convertitrice, mentre per 
la FM si raggiungono in modo diverso e pre¬ 
cisamente, selettività a causa della distanza 
alla quale trasmettono le stazioni udibili nel¬ 
la località, sensibilità dovuta alla superrea- 
zione nello stadio rivelatore: a questo pro- 
fHDsito rimane da dire che la scarsa seletti¬ 
vità propria della rivelazione adottata, si di¬ 
ra ostra un pregio, a causa della larga banda 
passante che permette di ottenere una otti¬ 
ma fedeltà di riproduzione. 

Gli stadi di BF sono convenzionali, ma cu¬ 
rati per ottenere un ottimo responso e sono 
muniti anche di controllo di tono* 
Alimentazione.^ E' usato un raddrizzatore 
0^11 al silicio, sostituibile con una rad¬ 
drizzatrice in circuito classico, oppure con 
un raddrizzatore al selenio da 250 V, 100 mA. 

Taratura 

Richiede poco tem^po e si effettua come 
segue: 

per la FM; 

Il gruppo è pretarato, quindi tutto il lavoro 
consiste nel sintonizzare una stazione, e nel 
ruotare i nuclei della FI (posti lateralmente 
al gruppo) per il migliore ascolto, che si 
ottiene usando un dipolo FM. 



ELENCO DEI COMPONENTI 

Varie : 

1 gruppo 0/463 GBC 

1 trasformatore FI 467 kHz (Ti) 

1 bobina OM antenna e accordo (L 1 L 2 ) ti- 

po 

corbetta CS2 

1 bobina oscillatore OM ( L 3 ) solo primario 

tipo 

C53 

1 valvola ECH81 

1 valvola ECL86 

1 valvola ECC85 

1 commutatore 2 vie 2 posizioni 

1 trasformatore d'uscita 5000 Q 3W 

1 diodo 0A85 

1 diodo 0A21 

Boccola antenna, pagliette, viti, 2 zoccoli 
noval, ancoraggi 

1 trasformatore alimentazione, secondario a 

250 V; BT a 6,3 V. 

Condensatori : 

Cpl 

e CP2 - compensatori da 30 pF 

CI 

75 pF 

C2 

390 pF 

C3 

- compensatore 50 pF 

C4 

- 10.000 pF 

C5 

150 pF 

C6 

- 2000 pF 

C7 

200 pF 

C8 

- 10.000 pF 

C9 

- 22.000 pF 

CIO 

50 hF 

C11 

- 3000 pF 

C12 

500 pF 

C13 

16 liF 

C14 

16 M.F 

C15 

- 10.000 pF 

C16 

4700 pF 

Resistenze : 

RI 

- 47 kohm 

R2 

27 kohm 

R3 

1 Mohm 

R4 

10 kohm 

R5 

0,5 Mohm 

R6 

- 0,3 Mohm 

R7 

50 kohm 

R8 

1 Mohm potenziometro 

' R9 

- 1,5 Mohm 

RIO 

- 0,25 potenziometro 

RII 

- 0,39 Mohm 

R12 

- 180 ohm 

R13 

1 kohm, 3 W 

R14 

- 22 ohm, 1 W 

La presa sulla bobina L2 è effettuata sul 
secondario, a 15 spire dal lato massa: si 
procede come segue: si svolgono 16 spire, 
si effettua la presa, e sì rìawolge il filo 
restante alla rinfusa, fermandolo con qual- 

che 

goccia di collante sintetico. 


526 






527 











































































































Per le OM. 

Si sintonizza una emittente col variabile qua¬ 
si tutto aperto, e si ruotano Cpi e Cps per la 
massima resa, poi un'altra a variabile quasi 
del tutto chiuso, e si regolano i nuclei di 
L,, Lr, e La per 1 miglior ascolto. Si perfezio¬ 
na poi la taratura ruotando i nuclei di T, 
fino a ottenere il miglior segnale. 


Un accorgimento importante è quello di stac¬ 
care da massa il capo del secondario del 
trasformatore FI a 10,7 MHz che non è col¬ 
legato airisolatore passante n. 1 e di colle¬ 
garlo alla placca della parte triodo della 
ECH81 senza che tocchi il telaio. 

E ora buon lavoro! 


528 































































































































































































''«J ■ V— : vtfi-»;.' 

HantOTa v. 

> # : - ii ”_. 

SO settembre 1963 




^mostra mercato 

materiale ^iradlaiitii^tico 

4^l . ” * 

i£at^SSi.al!itó 


★ dai nostri inviati 


Un successo* Per la Sezione ARI 
di Mantova, in primo luogo, chè 
ad essa si deve la ottima organiz¬ 
zazione e ridea iniziale della ma¬ 
nifestazione. 

Per i partecipanti, che hanno potuto 
vedere materiale in quantità e con¬ 
corso numerosissimo di espositori. 

Per le Ditte presenti, che hanno por¬ 
tato il loro nome a conoscenza di un 
pubblico di appassionati o consolida¬ 
to la loro posizione di prestigio. 

Per la nostra Rivista, infine, che ha avuto 
modo di constatare la stima e il seguito di 
cui il Suo Pubblico la circonda. 

La cronaca della giornata è sintetizzabile nella rapida 
e mattiniera punta di presenze che ha caratterizzato in 
maniera sostanziale questa 10=* edizione culminata, 
alle ore 12, nella distribuzione dei numerosi premi 
messi in palio tra i partecipanti. Anche Costruire Di¬ 
verte ha contribuito con una buona serie di premi e 
precisamente: 

2 scatole di montaggio per radiotelefoni a transistori. 

] tester 20.000 ohm/volt. 

1 tester 5,000 ohm/volt 
1 convertitore a nuvistor per 144 MHz. 

1 preamplificatore a nuvistor per 144 MHz, 

3 saldatori a pistola. 

S abbonamenti a Costruire Diverte. 

Nel pomeriggio, dopo la parentesi del pranzo, la mo¬ 
stra si ripopolava e chiudeva i battenti verso le 17. 
Le impressioni su questa decima edizione sono quanto 
mai positive, in senso « quantitativo » e si articolano 
su alcune interessanti novità riscontrate a differen¬ 
za delle mostre precedenti. 

Un più largo afflusso di pubblico, innanzitutto, a testi¬ 
monianza della rinomanza raggiunta dalla manifesta¬ 


zione tra tutti i radioappassionati, c in particolare 
presso i giovani. E' indispensabile ini atti che le' nuove 
leve alimentino continuamente le file dei radiodilettan¬ 
ti, ed è un buon segno che ciò avvenga in manifestazioni 
specializzate come quella di Mantova. 

Da notare inoltre la partecipazione di espositori 
« nuovi » alla mostra-mercato; GIANNONl, ZANIBONI 
e altri hanno aflrontato per la prima volta il pubblico 
« mantovano ». 

Anche questo è un fatto di rilievo e va sottolineato; 
sappiamo, senza far nomi, che c'erano e ci sono tuttora 
degli scettici, ma coloro che hanno « ceduto » sono 
usciti dalla mostra-mercato entusiasti, contagiati dalla 
atmosfera di interesse e di passione autentica per 
relettronica: non mancheranno alle prossime edizioni. 
Un altro fatto di grande rilievo è Uorientamento deciso 
dei Rivenditori verso le apparecchiature prolessionali 
o scmiprofessionali. 

DOLEATTO (via S. Quintino, 40 - Torino) Rappresen¬ 
tante per l'Italia della Hallicrafters ci ha mostralo il 
suo bellissimo catalogo-listino, vera lista di tenta¬ 
zioni per il povero radioappassionato; ma non si creda 
che Dolcatto non abbia possibilità di accontentare an¬ 
che chi comincia o chi non intende .mpegnare forti 
cifre in apparecchiature: il ricevitore per OM-OC S-119 
costa montato solo 32.000 lire ed è un Hallicrafters! 
Opera nelle gamme 550-1600 kHz e 2-16,5 MHz in cir¬ 
cuito supereterodina, con altoparlante e alimentazione 
incorporata, demoltiplica e planetari e cassetta in 
acciaio. Assai bello, già un vero piccolo « professiona- 
lej» l’S - 120 (onde medie 550 - 1600 kHz - onde corte 
1600 kHz - 30 MHz) antenna in ferrite o a stilo per OM, 
antenna unifilare per OC; presa per cuTìa, cassetta in 
acciaio grigia con finiture argento. E costa poco- 
L. 45.000. 

Anche RADIOMENEGHEL (viale IV novembre, 12 - 
Treviso) e PAOLETTl (via F. Portinari, 17 - Firenze) 
esponevano, oltre ad altra merce, prodotti Hallicrafters. 

R.4DIOMENEGHEL di Treviso, come ogni edizione della 
Mostra-Mercato del Materiale Radiant.stico di Man¬ 
tova, era presente con una larga messe di apparati 
professionali e materiali di ogni genere. 

II campionario presente, ovviamente ridotto per que¬ 
stioni logistiche, mostrava le ultime novità della Hal¬ 
licrafters e cioè l'SX 117, l'HT 41, USX 110, il CB3a 
ecc., quelle della Mosley rappresentate dal grazioso e 
già affermato ricevitore CM 1 e dalle antenne dipolo 
per trasmissione c per ricezione tipo TD3jr SKL 7 e 
RD5. 


529 





TuolErc facevaiìa spire» \ mtori COR della Cimeli Diibi- 
licfr lino AR 22 r HAM-M. ranienna dipolo per aticfuc 
bande WJDZZ, i ricevìTori MtX}OTON per ì 2 me tri, le 
bobine pi greco della AIR-DUX e una esiiuricìitt scclm 
di boccnciionì coassiali della Cold-Line. 

Fra le minuterie abbiamo visto: :^.occo1{ di ogni tipo, 
variabili ad aria ccramld di tutte le specie, rclfc. ma* 
ntipole professionali, isolatori pltex, valvole di oeni 
tipo e poi anche materiale $un>los. 

Intervistato iJ litolore, ìlMF, ci ha anticipato le no¬ 
vità tedesche c sunerìcanc che costllolimiiio 1 esclusiva 
per U ns, mercato: tmtiasi di ricevitori a nuvUtor per 
I 144 MHz e 432 MHz e rotori coassiali. 

Nel congedarsi da noi ci ha assicurato la pronta eva- 
sicrac degli ordini per ccrrispondenza aUe nugiiori 
condizióni per i Lettori dì * Costruire Diverte ». 


// cokfìiiio tìm^riciijio (//afi/cm/rers, M&vffv, ecc.). 
lidJWHC sfondato mche in Vanacco è ttmstccto 

e if mercato ttmruro; d aitgtiriiìmo che i iwstri Cosi rut¬ 
tori imósino al con trai tacco o almeno si aftìcniinno ni 
qunsta contndsta de! giovajìe mercato tieltc foniiUire 
per radiodilettanti. 


DE LUCA dì Roma esponeva molti prodotti micres- 
SBittl. tra i duali ci ha panicólnrmente cólpttt una 
bella serie di bobine in argento su supporto ceramica, 
e una vasta gamma di valvole e condcnsnton. 

FANTINI dilagava e straripava addiriltura: non sdieir.a 
davvero questo « forte * de|i*elctttxini^: c dire che 
ha iniziato quasi per scherzo, per im diletto personale,., 
Quando sì nasce uomim d*aflari ! Apparccch intuire 
gnihche ha espttóto a Mantova, oltre a cciifmma di 
componenti, di slrumenlì, di * belle cosme », un no¬ 
stro amico, da noi incaricato apposilameme* ha im¬ 
piegato circa im'ora e dieci per passare in msscOTn 
con una certa cura tutto lo * show » di Fantini! Per 
fortuna che c'c ora il catalogo (anche quello..* provate 
a esaminarlo con attenzione e vedrete che vi stan¬ 
cherete prima voi a leggerlo che Fantini a indicare ciò 
di cui dispone IL 

ZANIBONI. al ■ battesimo » di Mantova, ha piacevol¬ 
mente sorpreso i presenti con ì suoi prodotti di alta 
qualità; nessuno è tornato a casa sensta un ncor- 


dino di Zaniboni (prezzi specialissinìi per radioamatori): 
chi un 2N 708, chi delle microresistenze Allen-Bradlcy, 
altoparlantini, valvole speciali, 954 nuove a... non ve lo 
possiamo dire, non ci credereste; scrivetegli (almeno 
il francobollo per la risposta!) e vederete! [Zamboni, 
via S. Carlo, 7 - Bologna]. 

GIAN NONI ha indirizzato una simpatica le iterina ai 
partecipanti; anche la Sua Ditta è una - recluta» a 
Mantova c Giannoni lo ha furbamente messo in cvjden/a: 
una giiwoiie Ditta per ì gitani che, come lui da ra¬ 
gazzo, hanno tanti desideri c voglia di spendere bene; 1 
prezzi c la qualità, su questo puiita Giannoni, e noi ci 
anguriamo per i dilettanti che lo possa sempre man¬ 
tenere. 


Veramente fuori deU'ordinario la merce di 
(C E.P. - COSTRUZIONI ELETTROTECNICHE 
BENONE - Via Colonna, 27 - Pordenone): 
<inlHntriri frìà neanche voi ci 


olfTiactfa n^^TlQatn ! 


ZDL 

POR- 


Eppure è una gran, bella idea per tulli coloro, e sono 
Tanti, che hanno spesso necessità di saldare telai < 
* rneks », cassette, antenne a tmlkcio.*. comodo vero/ 
Chissà quanto cosierà un'aggeggio del genere! Qui vi 
volevamo: Il prezzo è una bella sorpresa c rapparixchio 
si ripaga ben presto: d'altra parte due o tre radtoap- 

{ passionati possono riunirsi c Bcquistarc la saldatnce 
n società traendo il doppio beneficio dì disporre di 
una bella e comoda macchina, spendendo una cifra 
assai contenuta. 


Come già altre volte, preghiamo chi ci legge di scu¬ 
sarci per la incompletezza di queste poche righe. dif¬ 
ficilmente potremmo citare tutti e gli esclusi dunque 
non ce ne vogliano. 

In definitiva rinnoviamo il nostro plauso alla sezio¬ 
ne ARI di Mantova per la bella iniziativa che ce¬ 
menta i rapporti tra i radioamatori e opera l'impor¬ 
tante, essenziale funzione di avvicinam^to dei piu 
giovani, senza il conforto dei quali inevitabilmente il 
nostro appassionante mondo elettronico perderebbe una 
entusiasta e vivace parte di sè. 



Un prodotto singolare e di grande interesse visto a 
Mantova; la saldatrice C.E.P. - Pordenone. 

E' utilizzata in laboratori, Scuole tecniche e profes¬ 
sionali, officine di riparazione e costruzione radio¬ 
elettriche; ottima per artigiani e costruttori di an¬ 
tenne, tralicci, telai. E' costruita in due modelli; 


MODELLO MA 40 

ASSORBIMENTO a 220 V - 50 PERIODI 

VA minimo 600 costante 1100 max 1900 
Rendimento; minimo 15 A costante 40 A max 75 A 
(ponte inserito) 

Rendimento: minimo 10 A costante 22 A max 35 A 
(ponte disìns.) 


MODELLO MA 60 

ASSORBIMENTO A 220 V - 50 PERIODI 

VA minimo 950 costante 1300 max 2100 
Rendimento; mìnimo ISA costante 60 A max 95 A 
(ponte inserito) 

Rendimento: minimo 12 A costante 28 A max 40 A 
[ponte disìns.) 

Le due macchine sono simili esteticamente: varia 
solo l'altezza. 

Le due forme di rendimento si ottengono staccando 
o attaccando la piastrina del ponte; con ciò si ot¬ 
tengono due campi di lavoro. A sua volta ogni campo 
viene suddiviso mediante il commutatore antìarco a 
11 posizioni in undici differenti valori di corrente. In 
pratica ogni saldatrice permette di avere 22 valori di 
corrente e ciò consente di effettuare qualsiasi tipo di 
saldatura dando l'esatto amperaggio necessario. 


530 










( 




Pubblico intorno ai tavolo di Costruire Diverte, che 
occupava la posiziona centrale del vasto Salone. Sullo 
sfondo a destra si intravede i'insegna FANTINi-SURPLUS. 


Presidente deila sezione ARI di Mantova, in 
mezzo alla folla dei partecipanti alla 10* mostra- 
mercato. 


Arrembaggio ai banchi di PAOLETTI (Firenze). 



531 















Qui abbiamo tentato di farci largo a fona ma la ressa 
era massiccia... 


Quanta bella roba al lungo e fornitissimo banco di 

DE LUCA! *'■ 


La sezione ARI di Como ha davvero portato una nota 
gentile al suo banco. Ma i visitatori si avvicinano per 
ammirare solo i componenti elettronici? 



* 



532 







«Vitaliano» (in abito scoro 
dietro il banco), 

collaboratore tecnico della FANTINI, 
è stato attivissimo 
nella assistenza 

e nella consulenza ai visitatori 
e ai Clienti. 


Una splendida bobina 
argentata su ceramica 
(DE LUCA - Roma). 


Folla 

alia 10“ mostra-mercato 
del materiale radìantistico. 




541 






Al banco dalla ZANIBONI, Mauro Zaniboni (il giova¬ 
ne), figlio del Titolare signor Adriano, assente per 
impegni all'èstero. 


Il signor Silvano Giannoni (freccia) al suo banco. E' 
la prima volta che la Ditta Giannoni partecipa alla 
mostra-mercato di Mantova. 


L'angolo « professionale » di RADIOMENEGHEL; fanno 
bella mostra Hallicrafters e Mosley. 


542 











Interesse di visitatori alla vetri netta di 
) Costruire Diverte; sono esposti alcuni dei prototipi 

pubblicati o di prossima pubblicazione. 


Particolare della esposizione FANTINI SURPLUS. 




543 














Costruire 

Diverte 


Alcuni articoli nel prossimo numero: 

— Radiotelefoni a transistori 

— Ricevitore a 2 transistori per 144 MHz 

— Compiesse alta fedeltà 

— Basta un tocco lieve... 

— Calcolo dei circuiti pi-greco 

— Generatore di riverbero 



ABBONATEVI 

ABBONAMENTO PER UN ANNO L. 2.200 
INIZIA DA QUALUNQUE NUMERQ 



























* a cura di attore Accenti * 


lia fiskica delle bande 


Già altre volte si è menzionato, trattando di 
semiconduttori, a una certa struttura esem¬ 
plificativa, la struttura per banda, atta a 
permettere la descrizione completa di quei 
fenomeni che hanno sede nelle giunzioni. 

Questa struttura ipotetica, utilissima in pra¬ 
tica, è runica attualmente in grado di rias¬ 
sumere e spiegare i complicati processi ato¬ 
mici della conduzione elettrica nei solidi 
cristallini; ed è fondamentale nel campo 
dei semiconduttori che, come ben noto, sono 
un particolare tipo di elementi con caratte¬ 
ristiche elettriche intermedie tra quelle degli 
isolanti e quelle dei conduttori. 

Ora non sarà certo inutile dedicare almeno 
tino di questi notiziari a un così moderno e 
importante arpomento, anche se dei semi- 
conduttori esso interessa unicamente la par¬ 
te teorica. 

Per inciso va poi detto che proprio sulla 
teoria delle bande poggiano la loro descri¬ 
zione teorica quei paramenti riferiti ai tran¬ 
sistori, diodi, ecc., utili nella pratica elettro¬ 
nica; e che proprio in base a questa teoria 
i progettisti di semiconduttori si basano al 
fine di studiare e migliorare prodotti che 
poi noi acquistiamo sul mercato, a volte con 
queirinconsapevole meraviglia di mistero 
che solo Vabitudine sa cancellare. 

Veniamo quindi alVargomento e cominciamo 
col ricordare alcune semplici e basilari no¬ 
zioni sulla struttura atomica e su alcune 
proprietà particolari che ci interesseranno 
nel seguito. 

E' ben noto come secondo un certo modello 
(quello di Bohr), l’atomo sarebbe costituito 
da un nucleo centrale caricato positivamente 
e da alcuni elettroni orbitanti all’esterno ca¬ 
ricati negativamente. L’insieme, anche se 
molto impropriamente, può immaginarsi pa¬ 
ragonabile al sistema solare avente come 
nucleo il sole e come elementi orbitanti i 
pianeti. 

In figura 1 è indicato un atomo secondo il 
modello di Bohr, dove sono ben visibili gli 


ELETTRONI 



Fig. 1 - Atomo secondo Bohr 


elettroni che compiono orbite ellittiche a 
velocità delVordine di grandezza della velo¬ 
cità della luce. 

A noi interessa giungere alla descrizione di 
quei fenomeni che vanno sotto il nome di 
conduzione elettrica, in generale, e di semi- 
conduzione in particolare. Ora la conduzione 
elettrica è dovuta unicamente agli elettroni 
che si trovano nelle orbite più esterne, per 
cui potremo trascurare tutte le altre orbite 
sottostanti. 

Questo ci consente di semplificare notevol¬ 
mente il problema che tuttavia resta pur 
sempre arduo se non impossibile. Vediamo 
perchè. 

Immaginiamo d’applicare a un conduttore 
un certo potenziale elettrico esterno: gli 
elettroni liberi all’interno del conduttore si 
muoveranno^ dando origine alta corrente 
elettrica di conduzione. Si muoveranno per¬ 
chè soggetti a un campo elettrico esterno, 
ma rimarranno anche enormemente influen¬ 
zati dai fortissimi campi elettrici interni ge¬ 
nerati e dai nuclei positivi e da tutti gli altri 
elettroni. Il risultato sarebbe un tragitto 
molta complesso e impossibile da ridurre 
ad uno schema che tenga conto di tutti i 
casi possibili. Per nostra grande fortuna 


545 






nella pratica non ha grande interesse il mo¬ 
vimento del singolo elettrone, bensì il risul¬ 
tato del movimento di TUTTA la moltitudine 
di elettroni alVinterno del conduttore, che 
dà luogo alla resistenza, conducibilità ecc. 
in senso tecnico. E' a questo punto che sorge 
Vutilità di costruire un modello quanto piti 
possibile semplice del cristallo in esame e 
sul quale sia possibile argomentare per quan¬ 
to riguarda il nostro problema: nasce così 
la teoria delle bande che prescinde dalle ca¬ 
ratteristiche di moto dei singoli elettroni, 
per considerarli piu semplicemente nella 
loro totalità. 

La figura 2, che rappresenta visivamente il 
complicato moto reale di un elettrone, non 
sarà più considerata, ma ad essa si sosti¬ 
tuirà un'altra figura più astratta, come ve¬ 
dremo, ma più adatta ai nostri scopi. 

Riprendiamo il modello atomico planetario: 
abbiamo visto come i vari elettroni siano 
disposti in diverse orbite ellittiche, quasi 


Consideriamo ora un atomo d'un elemento 
conduttore. Questo è conduttore poiché Vul- 
timo elettrone è « libero » di muoversi nella 
struttura cristallina, e la sua possibilità di 
movimenti consente lo scorrere di corrente 
elettrica allorché esista un campo elettrico 
esterno. Si dice che Velettrone libero occupa 
il livello energetico di « conduzione ». In fi¬ 
gura 3 un atomo di conduttore é disegnato 
col suo livello (tratteggiato) di conduzione. 
Il livello subito sottostante prende il nome 
di « livello di valenza », a significare che que¬ 
sto partecipa ai ben noti legami di valenza 
il cui compito consiste nel legare gli atomi 
fra loro in una struttura solida. 

A questo punto abbiamo assodato che un 
atomo di conduttore presenta un livello ener¬ 
getico di valenza e un livello energetico so¬ 
prastante di conduzione (figura 4). S'intenda 
bene che in tal caso i due livelli sono occu¬ 
pati rispettivamente da un elettrone, e che 
l'elettrone occupante il livello di conduzione 
origina la conduzione tipica dei metalli. 



come il nostro sistema solare. Ma tra i due 
sistemi esiste una differenza enorme e so¬ 
stanziale, perchè l'atomo è soggetto a una 
strana legge naturale. Precisamente mentre 
in un sistema di pianeti questi possono assu¬ 
mere qualsiasi posizione, nell'atomo ciò non 
avviene. A ogni elettrone corrisponde un 
certo livello energetico, così come a secondo 
della posizione d'un bacino d'acqua corri¬ 
sponde una certa energia (detta potenziale) 
che aumenta all'aumentare dell'altezza del 
bacino stesso. Ebbene questa legge naturale 
espressa nell'importante « principio d'esclu¬ 
sione di Pauli » vuole che in ogni atomo un 
certo livello energetico sia occupato da uno 
e un solo elettrone, escludendo nel modo più 
assoluto che altri elettroni occupino un li¬ 
vello energetico già occupato. 


A differenza dei conduttori, gli atomi di ele¬ 
menti isolanti presentano il livello energetico 
di conduzione « vuoto », privo cioè di elet¬ 
trone e la conduzinoe è quindi impossibile. 

Un atomo di semiconduttore (germanio o 
silicio) alla temperatura di zero gradi asso¬ 
luti si presenta come l'atomo di un isolante, 
con l'unica differenza che la distanza tra 
livello di valenza e livello di conduzione è 
molto minore. In figura 5 i tre tipi di atomi 
sono confrontati da questo punto di vista. 

Già a questo punto possiamo trarre un'inte¬ 
ressante conclusione: anziché considerare tre 
rappresentazioni del tipo di quelle indicate 
in figura 2 per i tre tipi di elementi (con¬ 
duttore, semiconduttore e isolante ), per 
quanto riguarda i problemi elettrici possiamo 
limitarci alle rappresentazioni di figura 5, 


546 








che tengono conto di due soli livelli ener¬ 
getici, quelli di nostro interesse, e con questi 
livelli caratterizzare i diversi tipi di atomi 
in modo molto semplice. Ma il nostro cam¬ 
mino non è ancora completo; più d'uno si 
sarà accorto come fino ad ora si sia parlato 
di «livelli» e non di «bande», e come ci si 
sia sempre riferiti unicamente a un solo ato¬ 
mo di elemento conduttore, isolante o semi- 
conduttore. Il nostro compito è invece di 
discutere una struttura completa cristallina, 
cioè un aggregato di atomi, così come ci si 
presenta nella realtà. Nasce in tal modo la 
« teoria delle bande di livelli energetici ». 


Vediamo come. 

Immaginiamo di avvicinare fra loro diversi 
atomi, ad esempio di conduttore. Tutti que¬ 
sti, essendo dello stesso tipo, presentano un 
identico livello di valenza e un identico li¬ 
vello di conduzione. 

Ma abbiamo altresì enunciato un principio 
(il principio d'esclusione di Pauli), che vieta 
a più di due elettroni di uno stesso atomo di 
trovarsi allo stesso livello energetico. Ora se 
la distanza tra vari atomi è delVordine di 
grandezza del diametro dello stesso atomo, 
si verifica tra questi un'interazione e gli elet- 


conduttore semiconduttore isolante 

LIVELLO DI 
CONDUZIONE 

LIVELLO LIVELLO 

Fig. 5 - Disposizione dei livelli nei tre tipi 
di elementi a zero gradì assoluti. 

LIVELLO DI 
VALENZA 


atomo singolo 


aggregato di atomi (cristallo) 


Fìg. 6 - Bande dì livelli energetici. 


LIVELLO DI 
CONDUZIONE 


BANDA DI 
CONDUZIONE 


LIVELLO DI 
VALENZA 


BANDA DI 
VALENZA 


547 

























temperatura = zero gradi assoluti. 


F[g. 7 

I tre tipi fondamentali 
di strutture per bande. 


ELETTRONI 

LIBERI 


BANDA DI SEMtVUOTA , 


BANDA DI 
VALENZA 



VUOTA 


MENO DI I eV 



conduttore 


semiconduttore 


VUOTA 


PARECCHI tV 


Z 


ìsolante 


I 


troni non sono più considerabili prescinden¬ 
do dagli atomi vicini, ma tale principio vieta 
che lo stesso livello venga occupato da due 
elettroni, anche se di atomi diversi. In prati¬ 
ca si verificherà uno scostamento dei livelli 
stessi, e nella struttura cristallina completa, 
in cui gli atomi si trovano stipati a distanze 
delVordine di grandezza d'un diametro ato¬ 
mico, a quello che per un atomo era un li¬ 
vello, ne verranno a corrispondere diversi 
distribuiti in modo quasi continuo intorno 
al livello di partenza. Così al livello di va¬ 
lenza di un atomo, corrisponderà la BANDA 
DI VALENZA per il cristallo, e analogamen¬ 
te al livello di conduzione per un atomo cor¬ 
rispondente la BANDA DI CONDUZIONE 
per il cristallo. In figura 6 è illustrato sche¬ 
maticamente come si originano le bande di 
livelli dai livelli stessi. 

Siamo giunti cosi alVimportante conclusione 
di poter caratterizzare i diversi tipi di ele¬ 
menti in base alla loro struttura per bande. 

S'intende che quanto detto è solo Vinizio 
q^litativo della teoria, tuttavia ci è già pos¬ 
sibile trarre alcune interessantissime consi¬ 
derazioni. 

Cominciamo col caratterizzare gli elementi 
conduttori, semiconduttori e isolanti in base 


alla loro struttura per bande. Si distinguono 
così i tre tipi di elementi a seconda della 
forma della struttura stessa come riportato 
in figura 7. 

Nella pratica si forniscono precisi dati quan¬ 
titativi riferiti alla struttura per bande, co¬ 
me ad esempio la distanza tra la banda di 
valenza e di conduzione in elettronvolt, la 
densità di carica nelle bande, ecc., di modo 
che uno specchietto di valori numerici ven¬ 
gono a definire completamente (in base a 
questa teoria) i vari elementi dal punto di 
vista elettrico. 

1 semiconduttori, a cui noi siamo interessati 
in modo particolare presentano una partico¬ 
lare struttura per bande, i cui valori nume¬ 
rici dipendono anche dalle ben note impu¬ 
rità. Una analisi completa di questa strut¬ 
tura costituisce il cuore della teoria del tran¬ 
sistore e di tutti i componenti analoghi. 

Alla temperatura di zero gradi assoluti un 
semiconduttore è isolante perfetto. In figura 
1 si può infatti constatare come semicon¬ 
duttore e isolante a quella temperatura pós- 
siedano un'identica struttura per bande o, 
in altre parole, che la banda di conduzione 
è vuota, quindi non esistono cariche elettri¬ 
che di conduzione. 


temperatura ambiente (25X.) 


Fig. 8 

Semiconduttore intrinseco (puro) 
a temperatura ambiente. 


© © e 0 e 0 


© 0 © © © © 


} 


BANDA DI 
CONDUZIONE 


BANDA 

PROIBITA 


BANDA DI 
VALENZA 


548 






















TIPO N 


TIPO P 

Fìg. 9 1 

1 BANDA DI J 

r 

® . e © 0 e e 1 

[ CONDUZIONE 1 

1 

Cariche elettriche originate in un se- ^ 


L -- 

miconduttore da impurità tipo N 



e P. A queste andrebbero aggiunte 



le cariche di orìgine termica qui 



trascurate. | 

[ BANDA 01 j 

0 0 0 0 0 

J 

[ VALENZA ^ 



A temperatura ambiente la situazione si al¬ 
tera notevolmente per effetto délVenergia 
termica: questa è infatti sufficiente a sospin¬ 
gere elettroni dalla banda di valenza alla 
banda di conduzione (figura 8) dando ori¬ 
gine così a cariche elettriche di conduzione. 

Ciò non avviene per un isolante a causa della 
notevole distanza tra banda di valenza e ban¬ 
da di conduzione. Va notato inoltre, che si 
formano cariche elettriche positive nella ban¬ 
da di valenza, dette lacune, là dove sono ve¬ 
nuti meno elettroni, e che queste cariche 
positive partecipano alla conduzione elettrica 
(figura 8). 

Nei semiconduttori le cariche di conduzione, 
sia positive che negative, possono poi essere 
originate da opportune impurità introdotte 
nel sistema cristallino: si hanno così ele¬ 
menti tipo N e tipo P con le relative strut¬ 
ture per bande, come vedesi in figura 9. 


Riunendo insieme elemento N e elemento P, 
ossia realizzando una giunzione, si origina 
quello che nella tecnica viene detto diodo, 
e la cui particolare struttura per bande ne 
caratterizza teoricamente il funzionamento 
(figura 10), In questo caso è necessario sta¬ 
bilire un livello d'equilibrio a cui riferirsi, 
al fine di disporre nel giusto modo le bande 
dalla parte della zona P e dalla parte della 
zona N. Per tale ragione si è scelto un parti¬ 
colare livello a cui è stato dato il nome di 
« livello di Fermi ». Esso corrisponde a quel¬ 
lo che per i liquidi è il livello di superbie; 
e come in due vasi comunicanti il liquido si 
dispone con i livelli alla stessa altezza, così 
in una qualsiasi giunzione (a riposo) le ban¬ 
de da ambo le parti si dispongono in modo 
tale che il livello di Fermi venga a trovarsi 
alla stessa altezza. 

Il transistore non è altro che un insieme di 
due giunzioni del tipo di figura 10 disposte 
in serie. 



549 



























Lé^ acceuiiìone 
a 

traiii^i^torì 


Il notiziario semiconduttori del n. 7/ó3 dedicato alla accensione a transistori ha suscitato un buon inte¬ 
resse nei Lettori; molti hanno scritto chiedendo maggiore approfondimento « costruttivo » del sistema e, pos¬ 
sibilmente, un progetto. L'accensione a transistori non è facile da progettare nè da presentare in forma dilet¬ 
tantistica perchè occorrono prove piuttosto severe che costano notevolmente in quanto vengono distrutti inevi¬ 
tabilmente molti transistori e si devono percorrere lunghi chilometraggi in autovettura, anche a rischio di 
viaggiare con l'incerto di numerosi fermi e intoppi di marcia. 

Non ostante ciò C.D. ha affrontato il problema, rivedendo e migliorando certe esperienze non molto felici 
pubblicate un po' frettolosamente circa 3 anni orsono, giungendo alla messa a punto di una accensione tran¬ 
sistorizzata che è stata collaudata per ora con buon successo. Il dispositivo montato su una FIAT 1500 ha per¬ 
corso a oggi 2183 km. in diverse condizioni di marcia: montagna, città, autostrada. 

11 dispositivo si è mostrato nel complesso efficiente e si sono solamente riscontrate alcune incertezze {perdita 
di colpi) dopo notti piovose o molto umide che la vettura ha trascorso all'aperto. Riteniamo però che ciò sia 
da imputare a cause estranee al dispositivo vero e proprio e possa essere individuato massimamente nella 
umidità localizzata nel sistema di carburazione o nel distributore rotante. 

In definitiva desideriamo ribadire lo stato di esperimento di tale progetto e saremo lieti se i lettori ci comu¬ 
nicheranno gli effetti da loro riscontrati specie su lunghi percorsi: ben volentieri pubblicheremo I risultati di 
tali rilevazioni. 


Paragonando un motore Ferrari di quest'anno a quello 
di una De Dion Bouton di una quarantina d'anni ad¬ 
dietro, diffìcilmente si potrebbe credere che una impor¬ 
tante sezione funzionale del bel mostro ruggente e del 
patetico « catenaccio » di mezz'età, è rimasta pressoché 
identica: invece è proprio così. 

Si tratta del sistema d’accensione. 

Tutti e due i motori usano il sistema d'accensione a 
bobina che in breve soppiantò l'accensione a magnete 
precedentemente usata. 

L'accensione a bobina non ha, praticamente, subita 
alcuna modifica dalla nascita. 

Quasi tutti conosciamo i principi sui quali opera; o 
per averli studiati all'autoscuola, o per averli appresi 


casualmente, leggendo riviste divulgative o d'automobi¬ 
lismo: in ogni caso una breve introduzione sulla clas¬ 
sica accensione non sarà inutile ai fini di questo 
articolo. 

La figura 1, riporta il circuito del generatore di alta 
tensione. 

Si nota, in essa, che il principale componente del si¬ 
stema è un trasformatore con il primario a poche spire 
e il secondario con moltissime spire. 

Un terminale del primario di questo trasformatore 
(detto comunemente « bobina ») viene collegato alla 
batteria mediante la chiavetta dell'accensione. 

L'altro capo del primario della « bobina » è invece 
connesso a un sistema di contatto intermittente (le 


550 



CHI AVt 



Fig. 1 


« puntine ») azionato dallo stesso motore mediante una 
camma. 

Quando noi azioniamo ravviamento dell'auto, chiudiamo 
prima un braccio del circuito con la chiave, e po 


■Sin queste condizioni, è necessario provvedere alla pu 
hzia delle superfici o alla sostituzione dei contatti 
' periodicamente, a intervalli relativamente brevi. 

Molti cattivi automobilisti non fanno mai nessuna revi- 


Cacendo girare il motorino d'avviamento, provochiamo ione alle puntine: salvo poi lamentarsi del cattivo 

l'apertura e la chiusura delle « puntine » causando 1: avviamento a freddo del motore, o di una « inspiega- 
quindi una serie di impulsi di corrente nel primario ” perdita di potenza. 

della bobina. b) Alle alte velocità di rotazione, le puntine restEino a 

La corrente che passa nel primario genera un notevolejllcontatto per un tetnpo tanto breve da non permettere 
flusso magnetico nel nucleo di ferro di cui è munita jg<=he nel primario della bobina scorra un impulso di 
la <.bobinL> e appena le puntine si aprono, tagliandoM™"®"*® di ampiezza sufticiente a dare la piena alta 
seccamente 1 alimentazione al primario, questo ilusso^^^ 

magnetico cade, generando un picco di alta tensione'^pAccade quindi che il motore ad alti, regimi abbia 
nel secondario della bobina che ha molte più spire del^ffiuna tensione alle candele bassa, che causa un'accen- 
primario. insicura: proprio il contrario di quel che sarebbe 

^ ^Indesiderabile quando il motore esprime il massimo 
L'alta tensione viene poi inviata al commutatore rotante 
(«spinterogeno») che distribuisce le scariche alle can-*^ 

dele, per far deflagrare la miscela benzina — aria che^^c) Per limitare Io scintillio che logora la superficie 
si trova nei cilindri tramite la scintilla che l'alta'^delle puntine platinate, in parallelo ad esse è collegato 
tensione fa scoccare fra gli elettrodi. condensatore di smorzamento (vedi figura 1). Se da 

; . una parte ciò dà un beneficio, dall'altra il condensatore 
Il sistema è da molti anni in opera: se ha resistito -?con la sua inerzia di carica — scarica collabora a 
per tutto questo tempo, vuol dire che è efficiente peggiorare l'efficenza del sistema d'accensione ai regimi 
infatti come generatore di impulsi ad alta tensione e smalti. 

semplice, poco costoso, e ottimamente sincronizzabile j . , . 

per dare le scariche al momento opportuno. >ncpnvenienti descritti, sarebbero neces- 

y^^sarie alcune modifiche al sistema d accensione che 
Però, ha anche diversi svantaggi, che analizzeremo di ‘ > permettessero: 

seguito. maggiore flusso di corrente nel primario della 

a) Le puntine che interrompono il flusso di corrente -"s bobina, a qualsiasi regime di rotazione. 


nel primario, sopportano una forte corrente: da 4 a 
oltre 8 ampere, nei casi più comuni. Considerando il 
momento dell'avviamento del motore quando le puntine 
si aprono e si chiudono lentamente, questa forte cor¬ 
rente causa una alta temperatura al contatto: che di 
seguito, tende a rovinare la superficie delle stesse 
puntine con la caratteristica formazione di ossido az¬ 
zurro che è un cattivo conduttore e copre gran parte 
della puntina, riducendo ad una piccola zona la super¬ 
ficie che dà il contatto: dovendo passare per una 
piccola superficie la forte corrente tende a scaldare 
sempre più la superficie, e ad azzurrarla completamente. 


. b) Una minore corrente passante attraverso le puntine. 

c) Una più rapida azione delle puntine che non dovreb¬ 
bero restare « lungamente » a contatto ai bassi regimi 
di rotazione. 

Come si vede i primi due punti sono apertamente in 
antitesi fra loro, e l'ultimo è irrealizzabile! 

Qualche anno addietro numerosi costruttori, nell'intento 
di migliorare le prestazioni degli impianti di accensione, 
misero in commercio delle « superbobine » che non 
erano altro se non bobine normali che consumavano 


551 




























transistor 


■© 


MILLIAMPEROMETRO 


E] 


“h 


batteria 


Fig. 2 


maggior corrente al primario, e davano una tensione 
superiore al secondario. 

Queste « superbobine » agli alti regimi fornivano ima 
tensione minore, come al solito: però questa essendo 
in partenza più alta del normale, forniva comunque 
una accensione più stabile e « sicura » delle normali 
bobine. 

Per contro, il maggiore assorbimento primario, causava 
un ancor più rapido logorio delle puntine, e ancor 
più difficili partenze a freddo. 

C^rto, non erano queste « superbobine » che potevano 
ringiov 2 mire il vecchio sistema. 

Una soluzione funzionale e reale, invece, si è affac¬ 
ciata alla mente dei progettisti dopo l’awenuto sul 
mercato dei semiconduttori a notevole dissipazione. 

Per chiarire m^lio il concetto in base al quale i semi- 
conduttori possono fornire la chiave per modernizzare 
e rendere efficente l’accensione classica, puntualizze¬ 
remo rapidamente il funzionamento di un transistore. 

11 transistore è un amplificatore di corrente. 

Collegandolo come alla figura 2, non scorre (teorica¬ 
mente) alcuna corrente fa il collettore e l'emettitore. 

Se invece si collega una piccola sorgente di tensione 
fra la base e l'emettitore del transistore collegato nello 
stesso circuito (nello schema di figura 3 è rappresen¬ 
tata dalla pila B2) nel circuito B-E scorrerà una cor¬ 
rente, di bassa intensità: però per effetto deU'amplifica- 
zione nel circuito emettitore — collettore del transistore 
scorrerà una corrente più intensa. 

Fatta questa constatazione, è facile pensare di impiegare 
il transistore in una modifica all'accensione tradizionale 
ottenendo la eliminazione della maggioranza dei difetti 
esaminati. 

Lo schema della figura 4, indica il principio generale 
della applicazione del transistore all'ignizione. 

Come si vede, le puntine platinate non interrompono 
più la intensa corrente di alimentazione del primario 
della bobina, ma solo il circuito di base del transistore. 

E' lo stesso transistore che fimge da interruttore per 
la_ bobina, sopportando la corrente primaria. 

Il funzionamento del circuito è semplice: come abbiamo 
visto prima, con la base non polarizzata (puntine 
aperte) il transistore non conduce corrente, quindi 
nella bobina non scorre la tensione della batterìa. 


Quando si chiudono le puntine, invece, la base viene 
polarizzata negativamente, e nello stesso istante il 
transistore conduce una forte corrente che attaversa 
il primario della bobina. 

Aprendosi nuovamente le puntine, la base del transi¬ 
store non è più polarizzzata, e il transistore blocca il 
flusso, così come un interruttore che si apra. 

Il vantaggio dell'applicazione del transistore al circuito, 
è che il guadagno di cui esso è capace, si riflette in 
una proporzionale diminuzione della corrente che deve 
passare per le puntine. 

Per esempio: ammettiamo che il transistore abbia un 
guadagno di corrente di 40 volte. 

Ammettiamo, per semplificare, che il primario della 
bobina, deva essere alimentato con una corrente di 4 
ampere. 

In questo caso, per ottenere che il transistore passi 
alla bobina la corrente richiesta, dato che il suo gua¬ 
dagno è di quaranta basterà applicare al suo circuito di 
base una corrente di soli 100 milliampere (0,1 A) che è 
quella che passerà attraverso le puntine. 

In un certo senso, si potrebbe dire che il transistore 
funge da servorelè; infatti un relè la cui bobina fosse 
comandata dalle puntine compirebbe la stessa funzione 
(Fig. 5). 



552 




























Naturalmente, F>erò, si tratta di un concetto puramente 
esemplificativo e teorico, dato che nessun relè fino ad 
oggi costruito, potrebbe sopportare i tempi di lavoro, 
la velocità d'operazione, il numero di cicli, che sareb¬ 
bero imposti da un solo chilometro di strada con il 
motore a 4000-^5000 giri. 

Il transistore invece può tranquillamente commutare 
la corrente a queste velocità e anche a tempi inferiori. 

Tornando agli appunti che inizialmente avevamo fatto 
all'accensione, considerando le lacune del sistema tra¬ 
dizionale, possiamo ora dire che la applicazione del 
transistore e la drastica diminuzione della corrente 
che deve attraversare le pimtine, ha risolto molte cose; 
infatti ; 

— La corrente che passa per le puntine, essendo una 
frazione di ampere, non è tale da surriscaldarle negli 
avviamenti a bassa temperatura, nè sovraccarica una 
batteria eventualmente debole. 


visioni di puntino, consumo eccessivo di benzina: 
mentre doterà di un particolare « sprint » il motore 
agli altri regimi. 


— Il condensatore in parallelo alle stesse puntine può 
essere eliminato, a tutto vantaggio dell’eflicienza agli 
alti regimi. 


— Anche se le puntine si toccano per un breve istante, 
quando il motore fa molti giri, una forte corrente 
scorre ugualmente nel primario della bobina, dato che 
il momentaneo contatto è sufficiente a polarizzare la 
base del transistore e quindi a provocare l'assorbi- 
mento di ima forte corrente attraverso il transistore. 


E' da notare infine che le puntine non solo sono av¬ 
vantaggiate nella mancata usura dal portare una pic¬ 
cola corrente, ma anche perchè nell'uso normale, quando 
il contatto si chiude o si apre, si sviluppano delle 
sovratensioni di picco di notevole ampiezza; valutabili 
talvolta a centinaia dì volt. 

11 transistore invece, commutando la tensione per via 
elettronica e non meccanica, non dà luogo a questi 
picchi, nè ne soffre. 

Concludendo, diremo che l'adozione del transistore nel¬ 
l'accensione eviterà difficili partenze, sostituzioni e re¬ 


UN ESEMPIO COSTRUTTIVO 

Nella prima parte deU'articolo, abbiamo 
esposto i vantaggi che può dare una moderna 
aocensdone a transistori al posto della vec¬ 
chia ignizione che è sempre meno ^adatta ai 
moderni « sprint » ad alti regimi di rotazione. 


Fig. 4 



553 






















r 


Alla figura 4, abbiamo anche mostrato un 
circuito di principio, per illustrare pratica- 
mente una disposizione circuitale che si adat¬ 
tava lairuso. 

E’ bene chiarire che il circuito iilustrato 
non può essere praticamente adottato, per¬ 
chè esso è sprovvisto di stabilizzazione e spe¬ 
cialmente di protezione dalle sovratensioni 
ohe si formano per ogni operazione di inter¬ 
ruzione. 

Il circuito della figura 6) invece è lo sche¬ 
ma di -un circuito pratico e utilizzabile su 
tutte le autovetture che hanno il polo posi¬ 
tivo della batteria isolata, e il negativo a 
massa. 

Come si vede, la disposizione dello schema è 
pressapoco quella accennata alla figura 4) 
però sono stati aggiunti diiversi componenti. 

Seguiamo il tutto analizzando i dettagli. 

Il transistore riceve sulla base una tensione 
negativa prelevata da massa, attraverso la 
RI, quando le puntine si chiudono. 

In questa condizione conduce, e la tensione 
della batteria attraversa il primario della bo¬ 
bina. 

Appena le puntine si aprono , il transistore 
tronca di colpo di passaggio della corrente: 
però riceve un « contraccolpo » dalla bobina, 
dato da una forte tensione inversa che è ori¬ 
ginata dalla smagnetizzazione del nucleo. 


Se questa tensione inversa non venisse in 
qualche modo eliminata, il transistore ne 
sarebbe distrutto, dato che essa può rag¬ 
giungere delle ptmte di cento e più volt. 

Per prevenire il luttuoso evento, un diodo 
Zener (DZ) da 30 volt è collegato in paral¬ 
lelo al transistore sicché, appena arriva il 
picco di ritorno che perforerebbe le giun¬ 
zioni, la sua resistenza interna crolla e la 
sovratensione viene inviata a massa. 

E' da notare il condensatore (Cl) collegato 
in parallelo al diodo. 

Esso serve a evitare certe oscillazioni pa¬ 
rassite notate nel prototipo, probabilmente 
causate da armoniche delle sovratensioni 
istantanee, che raggiungevano valori ele¬ 
vati e minacciavano la integrità del diodo 
e del transistore. 

Mient'altro da dire, sul circuito: è sempli¬ 
ce, ma funziona molto bene; è stato da noi 
provato in un viaggio attraverso Tltalia per 
circa 2200 chilometri, e non ha dato luogo 
ad alcun inconveniente, montato su di un 
1500 FIAT, il motore del quale raggiunffe 
elevati regimi, e la bobina del quale assor¬ 
be una notevole corrente. 

Due parole, ora, sui componenti da usare 
per costruire un sistema d’accensione tran¬ 
sistorizzata come questo. 

Il componente più importante è indubbia¬ 
mente il transistore. 



ALTA 

TENSIONE 


Fig. 5 


f 


554 




























Esso sarà PNP, innanzitutto; è previsto per 
sopportare correnti e tensioni particolar¬ 
mente elevate : più elevate di quelle che 
siamo abituati a incontrare nelle radioco- 
struzioni. 

Come abbiamo detto, la corrente d'alimen¬ 
tazione del primario delle bobine d'accen¬ 
sione, è compresa fra i quattro o cinque 
ampere e supera a volte gli otto ampere. 

Il transistore da impiegare nel nostro cir¬ 
cuito dovrà pertanto essere capace di sofp- 
portare correnti di 10 A almeno, per otte¬ 
nere un funzionamento attendibile e dura¬ 
turo. 

Quanto alle tensioni, sarà bene che il tran¬ 
sistore impiegato possa lavorare almeno a 
due o tre volte la tensione della batteria, 
per le solite considerazioni di durata. 

Nella produzione USA sono moltissimi i 
transistori che possono essere adottati: la 
nroduzione DELCO RADIO, quella della 
MOTOROLA e la « line » della TEXAS IN¬ 
STRUMENTS riportano decine di transi¬ 
stori da 10-ì-15 a 50 e più V. 

Fra gli europei la scelta è meno vasta, però 
certi transistori industriali di potenza, come 
l'ASZlS, possono essere impiegati. 

Nel prototipo il transistore commutatore è 
un 2N512/A della Texas Instruments, che 
sopporta tensioni collettore-emittitore del- 
Tordine dei 60 volt, e ha una beta compreso 
fra 30 e 60, a correnti di collettore dell'ordi¬ 
ne dei 14 ampere. 

Il 2N512/A è dunque un piccolo colosso e 
non costa molto in relazione alle prestazio¬ 
ni: circa otto dollari in USA, e circa cin¬ 
quemila lire in Italia. 

Nel prototipo, previsto per essere «strapaz¬ 
zato » e sottoposto a dure prove e sovracca¬ 
richi accidentali, sono stati montati DUE 
transistori 2N512/A posti in parallelo Ira 
di loro, per aumentare il limite di sicurez¬ 
za nella corrente massima ; generalmente 
però uno è sufficente anche per alimentare 
le « superbobine » di non lieta memoria, pre¬ 
cedentemente discusse. 

L'altro semiconduttore impiegato, è il dio¬ 
do Zener che evita la perforazione delle 
giunzioni del transistoré a opera delle ten¬ 
sioni di « ritorno ». 

Per esempio : nel nostro caso specifico, il 
transistore 2N512/A sopporta tensioni mas¬ 
sime di 60 volt: quindi, il diodo Zener lo 
abbiamo scelto con una tensione di « crol¬ 
lo » di 30 volt. 


Qualsiasi tensione superiore a 30 volt viene 
così eliminata dallo Zener, e ci sono ancora 
30 volt di scarto a protezione del transi¬ 
store. 

Come regola generale nella scelta del dio¬ 
do, si terrà sempre presente quanto ora 
detto : la tensione di « Zener » del diodo, 
dovrà essere sempre notevolmente inferio¬ 
re alla massima tensione che il transisto¬ 
re può sopportare. 

La dissipazione necessaria per lo Zener è 

I watt. 

Nel prototipo è stato usato il diodo 1N1938 
che ha una tensione di 33 volt. 

Questo diodo è stato acquistato nella piaz¬ 
zetta di Livorno ove si radunano i com¬ 
mercianti di roba americana etc^rosenea 
per lo più proveniente dai marittimi o dal 
campo Darby. 

Una ricerca del genere è comunque scon¬ 
sigliabile, da parte del Lettore: sii importa¬ 
tori o i più forniti magazzini notranno 
prontamente fornirgli uno Zener da 1 watt 
e della tensione richiesta. 

Per finire diremo che le due resistenze sono 
a filo, e il condensatore è a mica argentata. 

II montaggio dei componenti che adattano 
l’accensione in « elettronica » realizzato su 
di una semiscatola Teko (articolo 1550). 

I due transistori 2N512/A sono bloccati sul 
lato maggiore, e isolati dalla lamiera con 
le opportune lastrine di mica che vengo- 



555 







no fornite con i transistori. Le lastrine, la 
lamiera, i fondelli dei transistori, sono 
unti con grasso al Silicone, per una miglio¬ 
re conduzione termica, dato che i transi- 
s tori producono un notevole calore duran¬ 
te il funzionamento a causa delle elevate 
correnti che passano. 

Tutti gli altri componenti, incluso il dio¬ 
do, sono montati su di una basettina di pla¬ 
stica forata sistemata airintérno della se¬ 
miscatola. 

I collegamenti fra le parti sono pocliissi- 
mi e indegni di qualsiasi appunto. 

Naturalmente è necessario rispettare la « po¬ 
larità » del diodo, pena l'immediato fuori 
uso dei transistori alla prima prova, ad 
opera dei picchi di tensione inversa già 
detti. 

Terminato il cablaggio bisognerà cercare 
dentro al cofano della macchina una posi¬ 
zione adatta per fissare il complessino : na¬ 
turalmente esso dovrà essere tenuto lon¬ 
tano dai punti più caldi del motore : il 
collettore di scarico, particolarmente. 

La soluzione ideale per montare l'adattato¬ 
re sarebbe un punto aereato, lontano da 
parti calde e dove potesse anche essere 
protetto e schermato da spruzzi dì acqua 
e fango. 


Col,legare l'adattatore all'accensione della 
vettura è semplice: basta interrompere il 
filo che va dalle puntine platinate al prima¬ 
rio della bobina e collegare allo spintero¬ 
geno la resistenza RI, mentre alla bobina 
andrà il filo del collettore. 

Anche il filo d'alimentazione proveniente 
dalla chiave dovrà essere staccato dalla bo¬ 
bina e portato all'emettitore dei transistori. 

Il capo delle bobine, ora scollegato, verrà 
collegato alla massa. 

Terminate queste semplici operazioni si può 
provare il funzionamento dell'aocensione 
transistorizzata. 

Nessuna regolazione o messa a punto è 
necessaria per il motore, dato che non si 
tratta di una diversa accensione, in defini¬ 
tiva, ma solo di un congegno che scarica 
le puntine platinate dalle loro gravose con¬ 
dizioni di lavoro. 

Volendo, un lavoro perfetto e definitivo può 
essere realizzato cambiando una volta per 
tutte le puntine platinate prima di mettere 
in opera l'adattatore transistorizzato. 

E dite pure addio alle soste dall'elettrauto 
per pulire le puntine : ora c'è un transistore 
che lavora per Voi! 


Fig. 6 


PUNTINE 



ALTA TENSIONE 
A ALLO SPINTEROGENO 
^ (DISTRIBUTORE ) 


BOBINA 

SEC. 


Nota: le connessioni del 

2N512/A sono le seguenti: 
Piedino grosso: EMETTITORE 
Piedino sottile: BASE 


CAMMA 


Carcassa: COLLETTORE 


■ A MASSA 
— (-Ì2VJ 


1 ALLA CHIAVE 
^D'ACCENSIONE 
(-1- 12 V ) 


A MASSA 
(-t 2 V ) 


556 




























Oi^^ervazioiii 

di 

acuiitica applicata 


ing^« I?I. Ariani} 


Alta fedeltà (high fidelity —> Hi Fi), altis¬ 
sima fedeltà (HHFF... come dice un amico di 
Bologna), decibel, compensazioni fisiologiche 
del tono... 

E dell'orecchio umano, giudice ultimo della 
« qualità », non vogliamo parlare? 

Ho pensato perciò di riunire alcune elementari 
nozioni di acustica applicata, che ciascuno po¬ 
trà integrare a mezzo di testi specializzati; lo 
spunto, anzi, m'è venuto dall'ottimo corso del 
collega Pezzi, che ha recentemente trattato del 
decibel; attenzione però: queste poche righe 
non rappresentano nè una ideale continuazione 
di quelle notizie, nè tantomeno una integra¬ 
zione. 

Iniziamo con qualche considerazione sui 
suoni e sulle armoniche per esaminare 
quindi il comportamento deirorecchio uma¬ 
no alle sollecitazioni sonore e trarre alcune 
conclusioni di natura pratica. 

I suoni - I suoni sono vibrazioni deH'aria 
di caratteristiche tali da poter essere perce¬ 
pite dall'orecchio umano ; la gamma delle 
frequenze udibili dall’uomo è compresa al- 
l'incirca tra 15 Hz e 20.000 Hz. 

Le pressioni trasmesse dai suoni normali 
sono molto piccole, deirordine dei milione¬ 
simi di atmosfera e le pulsazioni hanno un 
andamento che è sensibilmente periodico, 
almeno per intervalli di tempo convenien¬ 
temente piccoli. Ciò significa che, costruendo 
un diagramma cartesiano « variazioni di 
pressione-tempo », si possono osservare for¬ 
me d’onda sensibilmente uguali tra loro per 
diversi periodi. 


Normalmente i treni d'onde modificano la 
loro forma con sufficiente gradualità ; ciò 
consente allo studioso e al tecnico di con¬ 
siderare come alternate ( in senso elettro- 
tecnico ) le tensioni e le correnti a bassa 
frequenza che i suoni provocano negli ap¬ 
parati radio, applicando alle medesime i 
normali concetti di periodo (o frequenza), 
ampiezza, fase, armoniche, ecc. 

Sulle armoniche apriamo una breve paren¬ 
tesi. L'andamento elementare di una gran¬ 
dezza alternata è regolato dalla relazione 
y ^ senx, equazione della sinusoide pura 
nel campo cartesiano. Le pulsazioni e tutti 



Fig. 1 - Rappresentazione grafica 
delia funzione y = sen x 


557 






i fenomeni oscillatori periodici tendono a 
verificarsi con legge sinusoidale, a una certa 
frequenza. 

D'altra parte è assai^ difficile che i fenomeni 
naturali, e tra questi in special modo i suo¬ 
ni, seguano andamenti rigorosamente sinu¬ 
soidali : le forme d'onda di tali grandezze 
appaiono tutt'altro che perfettamente si¬ 
nusoidali ; viste, ad esempio, all'oscillosco- 
nio presentano gobbe e rientranze delle 
fogge più strane. Tali deformazioni sono da 
attribuirsi alla presenza di armoniche in 
numero discreto o infinito, multiple intere 
in frequenza di una oscillazione fondamen¬ 
tale, detta anche prima armonica o armo¬ 
nica di primo ordine. E' importante osser¬ 
vare che la frequenza dell'onda complessa è 
uguale a quella della prima armonica. Si 
coniprende quali difficoltà presenti la scom¬ 
posizione in armoniche di un'onda comples¬ 
sa; assai facile, invece, date diverse oscil¬ 
lazioni con loro ampiezze e fasi determi¬ 
nate, ottenere la corrispondente forma di 
onda risultante. 


Esiste a riguardo delle armoniche un teorema fonda- 
nientale, basato su considerazioni matematiche che 
richiedono una preparazione specifica; il teorema di 
Fouiier. 

Ci limitiamo alla sua enunciazione; i principianti fac¬ 
ciano un atto di fede, gli esperti già Io conoscono, ovvero 
possono rintracciarne la dimostrtizione su testi di Ana¬ 
lisi matematica o di Fisica, 


Teorcnia d[ FciuHer - Una grandezza ìinermia 
non sinusòidale può sempre considerarsi come 
la rlhulianiie di un numero discreto o infinSto di 
grandezze al ternate sinusoidali, aventi ampieJEZe 
e fasi iniziali opponime* delle quali una. avente 
la stessa frequenza della grandezza in questione, 
Hi chiama fondamentale ù prima armonica e le 
altre, aventi frequenKa doppia, trìpJa, cn- 
nupla della fondamentale si chiamano seconda 
armonica, terza armonica crmupla armonica; 
non è detto che in un'onda complessa vi siano 
tutte le armoniche comprese tra la fondamen- 
tale e quella di ordine più elevato. 


Le armoniche danno il timbro ai vari suoni, consen¬ 
tendo di distinguere il « do » del pianoforte dal cor¬ 
rispondente « do » del violino, del violoncello e di 
un altro strumento, tal che se non esistessero le armo¬ 
niche sarebbe possibile costruire un solo strumento 
musicale dotato di note « pure », assolutamente sinu¬ 
soidali. Le armoniche dunque non sono una comoda 
rappresentazione matematica o grafica, ma esistono real¬ 
mente; dato un ricevitore operante sulla geimma dei 
2 metri e capace di sintonizzarsi tra 143 e 146 MHz. 
si può tranquillamente ascoltare la sesta armonica di 
un trasmettitore sui 28-e-29 MHz (28,7 x5 = 143,5 MHz); 
provare per credere. 

Si è detto che i suoni, ossia gli stimoli so¬ 
nori udibili dall'uomo, occupano ima gam¬ 
ma di frequenze che va aU'incirca da 15 Hz 
a 20.000 Hz ; la più grossa canna di un 
organo, quella che nei dischi di Ferdinando 



558 











Germani o di Luigi F. Tagliavini sembra 
proiettare il cono dell'altoparlante fuori dal 
traferro, dà una fondamentale che è sotto 
i 20 Hz, arrivando fino a 16 Hz! 

Il più alto « do » del pianoforte (quello 
che ha una mezza dozzina di tagli in gola) 
è sui 4186 Hz, in fondamentale. 

La nota però, come s'è detto, è ricca di 
armoniche e queste vanno normalmente 
molto più in su, anche in campo ultraso¬ 
nico (la sesta armonica del già citato «do» 
è oltre 1 20.000 Hz). 

Il comportamento delVorecchio umano alte 
sollecitazioni sonore. 

Se supponiamo di far scorrere in un mil- 
liamperometro una corrente elettrica, di 
cui possiamo regolare l'intensità in un cam¬ 
po piuttosto ampio, ci accorgeremo che esiste 
un limite minimo di apprezzabilità della de¬ 
viazione dell'indice. 

Molto alla buona possiamo dire che per quel¬ 
lo strumento la massima sensibilità è rappre- 
s^tata dalla corrente che dà la minima de¬ 
viazione apprezzabile deH'ago. 

A.nalogamente l'orecchio, pure nel silenzio 
assoluto, non percepisce suoni di intensità 
inferiore a un certo minimo; tale limite è 
detto soglia di udibilità. 

Con ragionarnento del tutto simile si defini¬ 
sce una soglia di dolore corrispondente al 
limite massimo di udibilità di un suono, ol¬ 
tre il quale non si ha più una sensazione so¬ 
nora ma si percepisce solo dolore. La soglia 
di dolore non varia moltissimo con la fre¬ 
quenza del segnale, mentre la soglia di udi¬ 
bilità è molto variabile con la frequenza. 

Ad esempio un segnale avente frequenza di 
16 Hz (molto bassa) deve avere almeno una 
intensità di un centesimo di microwatt per 
centimetro quadrato per essere udito, men¬ 
tre un segnale a 1000 Hz (è circa un uuuu...) 
è già udito a bassissima energia: 10-’° micro- 
watt/cmq: ad alta frequenza sonora, 20.000 Hz 
(sibilo acutissimo), renergia deve essere 
sul milionesimo di microwatt/cmq per dare 
un accenno di sensazione sonora. 

La soglia di dolore, più uniforme come s'è 
detto, ha un valore medio intorno a 100 mi¬ 
crowatt/cmq. 

Risulta una prima sensible differenza tra 
l'orecchio e il milliamperometro. Mentre in 
quest'ultimo il rapporto tra la portata di 
fondo scala e la minima deviazione avverti¬ 
bile è in genere inferiore a 1000 (è difficile 
che uno strumento da 1 mA fondo scala 
« senta » il microampere), nell'orecchio l'ana¬ 
logo rapporto è estremamente più elevato. 


soglia di udibilità è di appena 10-’° uW/cmq; 
100 

il rapporto è di- = 10 ^^ ^ lO’x 1000 ossia 

10-^0 

un miliardo di volte mille (che era il massi¬ 
mo rapporto del milliamperometro)! 

Possiamo concludere che l'orccch'o è uno 
« strumento » molto elastico, con una escur¬ 
sione di sensibilità eccezionale che gfi con 
sente di avvertire sia il volo di un insetto 
che il fracasso di un martello pneumatico. 

Una seconda notevole differenza tra il md- 
liamperometro e l'orecchio è che il primo 
è governato da una relazione lineare del 
tipo y = kx (veri grafico), tale che la devia¬ 
zione deH'indice è direttamente nroporzio- 
nale alla intensità di corrente che scorre 
nella bobina mobile; si può scrivere a = ki 
in cui a è l'angolo di deviazione dell'indice 
e i è la intensità di corrente. Tale legate dice 
che raddoppiando la causa (corrente) rad¬ 
doppia anche l'effetto (deviazione dell'ago). 

L'orecchio non segue assolutamente una 
legge lineare; infatti se si raddoppia Io sti¬ 
molo, ossia l'intensità sonora, la sensazione 
uditiva non risulta doppia, ma solo un poco 
superiore alla precedente. Costruendo il cor¬ 
rispondente grafico si ottiene una curva di 
tipo logaritmico. 

Come per il milliamperometro, detta io la minima cor¬ 
rente avvertibile, si può scrivere che la deviazione a 
dalla oosizione di riposo <in cui a=0) per una cor¬ 
rente i è: 

a = k (i — io) 

così per l'orecchio si può scrivere che la sensazione 
uditiva S per uno stimolo s (essendo la sensazione udi¬ 
tiva uguale a zero per lo stimolo So, (soglia di udibi¬ 
lità) è data da: 

S = k [log s — log So] 

che per le proprietà dei logaritmi si scrive: 

S = k log- 

So 

Ora è molto difficile definire una unità di misura della 
intensità di sensazione sonora S, poiché questa è una 
grandezza da rapportare a un organo umano, il cui 
comportamento non può essere agevolmente legato alle 
unità note (metro, chilogrammo, secondo, ohm...). 

Rifacendoci alla formula sopra scritta poss'amò solo 
dire che la sensazione sonora è proporzionale al loga¬ 
ritmo del rapporto tra gli stimoli. 

In elettroacustica gli stimoli conviene esprimerli sotto 
forma di potenze per cui possiamo scrivere 

P 

S=k log- 

Po 

Date due sensazioni sonore Si e S?, si potr" scrivere 
Pi P2 

Si=k log-■ S: = k log- 

Po Po 

c l'incremento di sensazione sonora sarà: 

P2 Pi Pj P., P2 

S 2 —Si = k [log-log-] = k log -= k log - 

Po Po ’i /Po Pi 

Perchè l'orecchio avverta una variazione di intensità 
sonora è necessario che Pa sia superiore a Pi di 

Pa 1,25 

almeno il 20-:-25% tal che risulta log -= log - 

Pi 1 


A 1000 Hz infatti la soglia di dolore (« fondo uguale a o i (=— 

scala ») è di circa 100 i-iW/cmq mentre la ' io 


559 





r 




Fig. 3 - In un millìamperometro, causa (cor¬ 
rente) e effetto (deviazione del- 
l'indice) sono legati da una leg¬ 
ge lineare y = kx. 


Fig. 4 - Per l'orecchio, causa (stimolo) e 
effetto ( sensazione sonora ) sono 
legati da una legge logaritmica 
y = log X, 


A tal punto conviene porre k = 10 così che risulta, in 
corrispondenza di P2 — 1,25 Pi : 

1,25 

S2-Si = 10 log-=10 • 0.1 = 1 {*). 

P3 

L'espressione 10 log - viene per convenzione misurata 

Pi 

con una nuova unità detta decibel in onore dell'ame¬ 
ricano Grahm Bell, di cui è nota la pretesa invenzione 
del telefono. Pertanto l’incremento di sensazione so¬ 
nora o meglio il guadagno di potenza in decibel con¬ 
seguente al passaggio d^a una potenza Pi a una po¬ 
tenza P 2 viene espresso da 

P 2 

NdB= 10 log- 

Pi 

e nel caso di P 2 = l,25 Pi risulta, come si è visto al (*), 
NdB=l decibel 

La comodità di porre k = 10 è pertanto nel poter espri¬ 
mere 1 decibel come il minimo incremento di poten¬ 
za sonora capace di provocare nell'udito uno stimolo 
incrementato. A questo punto abbiamo richiamato, a 
riguardo del decibel, quanto ci occorreva per proseguire 
il discorso con un minimo di completezza e rimandiamo 
a trattazioni specializzate coloro che volessero appro¬ 
fondite le loro cognizioni sull'argomento. 

Si è già introdotta la nozione di soglia di 
udibilità e di soglia di dolore, e si è detto 
che la prima è molto dipendente dalla fre¬ 
quenza, la seconda assai poco. Trattiamo 
ora l'argomento più da vicino. Si esamini 
a tale scopo la figura 5. 

Si assume per convenzione il livello zero 
decibel in corrispondenza alla soglia di udi¬ 
bilità a 1.000 Hz: si osserva come a 23 Hz 
lo stimolo sonoro deve essere di ben 70 dB 
perchè si possa udire qualcosa; ciò significa 
che perchè un suono a 20 Hz venga almeno 
percepito deve avere una intensità ricavabi¬ 
le dalla relazione 

P2 

NdB = 10 log- 

P, 


in cui NdB è = 70 e si pone P 2 = nPi (« n » volte 
superiore a Pi). 

Si ottiene 70 = 10 logn ossia 
logn = 7 da cui 
n - 10.000.000! 

Pertanto l'orecchio per avere la minima per¬ 
cezione sonora a 23 Hz deve ricevere uno 
stimolo dieci milioni di volte più intenso 
dello stesso stimolo alla soglia a 1000 Hz! 

A 5000 Hz invece basta uno stimolo inferio¬ 
re a quello della soglia a 1000 Hz (la curva 
va sotto lo zero decibel). La soglia a 5000 Hz 
è infatti circa — 5 dB : trascurando il se¬ 
gno — che dà soilo indicazione della minore 
potenza necessaria, si ottiene: 

5 = 10 logn ossia 
logn = 0,5 
n ~ 3,3 

Per percepire un suono avente frequenza di 
5(X)0 Hz è già sufficiente una potenza che è 
all'incirca un terzo di quella richiesta a 
1000 Hz. Dall'esame della curva e dai conti 
fatti risulta chiaro quindi che l'orecchio 
umano è poco sensibile a deboli suoni aven¬ 
ti frequenza bassa (inferiore a 100 150 Hz) ; 

questo è assai utile nella tecnica degli am¬ 
plificatori B.F. e dei radioricevitori, perchè 
rende più semplici e economici gli alimen¬ 
tatori in alternata in quanto il ronzio resi¬ 
duo, essendo a bassa frequenza, è mal perce¬ 
pito dall'orecchio. 

Come contropartita ci dobbiamo sorbire il 
fruscio dei dischi che ha frequenze compre¬ 
se tra 3.000 e 6.000 Hz circa, zona di mas¬ 
sima sensibilità dell'orecchio. La soglia di 


560 










AUDIOGRAMMA NORMA LE I(FLETCHER-MUNSON) 



.0 1 I .0 1 .01 3.0 1 3.01 „,. 0 l 


OlOWliS 01130 V1ÌSN3ÌN1 


Fìg. 5 - Grafico decibel-frequenza 

Il confronto tra gli audriogrammi individuali e quello medio normale qui riportato 
consente la misura di difetti individuali (a es. la sordità). 






































































































dolore è mediamente sui 120 dB con punte 
di 130 alle frequenze più basse. 

L'intero campo dei suoni udibili dall'uomo 
è dunque compreso tra le due soglie e i due 
limiti di 15 e 20.000 Hz (aiirincirca). 

La differenza tra le soglie di udibilità e di 
dolore nella gamma « media » di frequente, 
tra i 500 e i 10.000 Hz si mantiene sui 120 
decibel! Il rapporto delle potenze è dunque 
120 = 10 logn 
n - 10-12 

Anche limitandoci a « qualcosa » più della 
soglia di udibilità e a «qualcosa» meno della 
soglia di dolore, volendo rendere con fedel¬ 
tà i contrasti di volume sonoro, un povero 
amplificatore dovrebbe essere in grado di 
riprodurre ugualm^te bene segnali d'in¬ 
gresso deirordine dei mìcrovolt e segnali 
deirordine del volt senza far sommergere il 
suono dal rumoiie di fondo nè saturarsi, in¬ 
tontito dai troppi volt d'ingresso! 

Normalmente ci si adatta quindi a un no¬ 
tevole appiattimento dei contrasti limitan¬ 
dolo a un conveniente intervallo di decibel. 

Dal grafico (decibel-frequenza) risulta an¬ 
cora che alle basse frequenze basta una di¬ 
minuzione di volume relativamente limitata 
perchè un suono « esca » daill'area di udibi 
lità, scendendo sotto la soglia inferiore e di¬ 
venendo pertanto inaudibile. Ciò provoca il 
grave inconveniente che se ascoltiamo una 
riproduzione fonografica o una trasmissione 
radio in cui agisce ad esempio una massa 
orchestrale, a basso volume il nostro orec¬ 
chio non percepisce i toni bassi o U percepi¬ 
sce male a rapporto di queili ahi* Ecco per 
chè spesso vengono usati circuiti regolatori 
di volume con compensazione fisiologica; in 
essi, mentre si riduce il volume generale, sì 
provvede alla esaltazione dei bassi a rap¬ 
porto degli alti, al fine di mantenere una 
tonalità più uniforme per l'orecchio umano. 

Poiché tla relazione tra la sensazione uditiva 
e ^intensità sonora non è lineare, si può an 
che affermare che l'orecchio è un organo 
distorcente- come tale, seguendo la legge di 
tutti i dispositivi disloDcentì, introduce ar¬ 
moniche non presenti nel segnale originale, 
per somma o differenza delle frequenze ori¬ 
ginali (battimenti) creando dei «suoni sog 
gettivi ». Questo è un inconveniente per certi 
aspetti, ma presenta il vantaggio che rorec- 
chio può « ripristinare » frequenze tagliate 
dagli apparati aventi bande passanti limita 
te* Poiché ^orecchio è in buona misura 
insensibile allo sfasamento delle armoniche, 
le normali apparecchiature (se non contro¬ 
reazionate!) risultano molto semplificate: 
non altrettanto potrebbe accadere per ii 
video TV, in quanto l’occhio percepisce mol¬ 
tissimo le distorsioni da sfasamento. 

Una ulteriore notevole proprietà dell'orec¬ 
chio è che quest'organo ha una adattabilità 
eccezionale alle distorsioni provocate dalla 
riflessione dei suo<ni negli ambienti. 


Considerazioni conclusive dì natura pratica 

Il fatto che l'orecchio sia poco sensibile 
alle frequenze più basse e più alte della 
gamma udibile, fa sì che anche in linea 
teorica la qualità e la naturalezza di una 
riproduzione sonora non sono pregiudicate 
da un restringimento del campo di frequen¬ 
ze per esempio nei limiti 30 ^ 16.000 Hz (dai 
limiti estremi 15 — 20,000 Hz). 

Ciò oltre tutto semplifica notevolmente la 
costruzione degli appaiati radio, perchè nor¬ 
malmente la riproduzione di frequenze estre¬ 
me (molto basse c molto alte) comporta 
notevoli aggravi di costo e complicazioni cir¬ 
cuitali. 

Si è detto in teoria perchè la gamma 
30 ~ 16.000 Hz è eccellente e ben difficil¬ 
mente le normali apparecchiature la pre¬ 
vedono, limitandosi a campi molto più ri¬ 
stretti. 

Lìmiti inferiori di 60 Hz e superiori 
10.000 {per le prime armoniche) sono già 
da considerarsi di qualità* Nefla ordinaria 
radiodiffusione a modulazione di ampiezza 
la gamma di frequenza (per necessità di 
«canali di trasmissione»), è molto limitata, 
airincirca da 100 a 5.000 Hz, e i radioricC’ 
vitori per M.A. si adeguano a tale campo 
(anzi, spesso, lo restringono ulterio-rmente; 
vedi altoparlanti di piccole dimensioni). 
L'orecchio, per le caratteristiche già esami¬ 
nate, non avverte distorsioni, anche se nota 
una sostanziale differenza tra i suoni natu¬ 
rali e gli stessi riprodotti. Un suono caratte¬ 
ristico è il battimani, estremamente ricco 
di armoniche, che subisce ampi « tagli » in 
rnodulazione d'ampiezza, meno in modula¬ 
zione di frequenza, pur essendo ancora di¬ 
verso dall'ascolto diretto. 

Se per la musica o il canto sono già possi¬ 
bili dei « tagli », per la parola questi sono 
ancor più generosi. La gamma naturale della 
parola, tenuto conto delle armoniche, si esten¬ 
de aH'incirca tra 120 e 8.000 Hz; d'altra parte 
ciò che interessa normalmente per la parola 
è la intelligibilità più che la naturalezza. A 
tale proposito restringere la gamma del par 
lato al campo 230 -r- 3.500 Hz consente ottima 
intelligibilità e sufficiente naturalezza ; in nes¬ 
sun caso si può scendere sotto il campo 
800 2.000 Hz perchè a tale limite non si 

comprende più il senso delle parole. 

Da questa breve panoramica, certo incom¬ 
pleta rispetto alla difficoltà e vastità del 
Targomento, emerge comunque una conside¬ 
razione su cui è necessario soffermarsi; ta¬ 
lora apparati che presentano sulla carta ca¬ 
ratteristiche scadenti sono soddisfacenti per 
l'orecchio medio, specie in virtù del ripri¬ 
stino delle armoniche fondamentali, mentri" 
per apparati detti « di qualità » è bene ap¬ 
profondire rindagine oltre il solito « trasfor¬ 
matore Hi Fi » perchè si è visto che le fre¬ 
quenze estreme, più che passare devono pos¬ 
sedere un livello in decibel sufficiente a ri¬ 
saltare convenientemente. 


562 




TRASFORMATORI FERROXCUB PHILIPS 
Adatti per survoltori, filtri separatori, 
completi di ogni parte. 

Caratteristiche: 

Tipo FXC. K3.000.2 operante fino a 
10 Me. 

Dimensioni dell'Intero trasformatore 
mm. 28,5 x 17. 

Venduti al prezzo di vera liquidazione. 

L. 800 


Stabilizzatore di tensione. 


KID COMPLETO - TRASMETTITORE 
RICEVITORE - COMPRENDENTE: 


Contenente tre tubi stabilizzatori tipo 
mmiatura. 


Ricevitore professionale: 
copertura gamma 3-15 Me. con cali¬ 
bratore scala B.F.O. ottimo per la rice¬ 
zione S.SB. sensibilità 1 mV. selettivi¬ 
tà 5 Kc. 

Usa valvole serie WA. tipo miniatura 
accensione 6,3 V. 

Trasmettitore: 

Potenza utile 15W. RF. 

Frequenza 3-15 Me. 

P greco finale per carico antenna. 
Completo di tasto telegrafico. 


Alimentatore: 

6V. cc. 12V. cc. 

70V. ca. 270V. ca. 42/400 H. 

Completo di tutti i connettori cavi per 
per attacco batteria o rete luce. 

Ottimo per radioamatori, come rice- 
trasmettitore di emergenza, 
venduto al prezzo di L. 120.000 
il solo ricevitore L. 45.000 


Condensatori passanti: adatti 
per montaggi convertitori ecc. 
Capacità 1 KP, 250 V. (fissaggio 
:on saldatura, con semplice foro) 

10 Pezzi nuovi L. 500 

20 Pezzi nuovi L. 900 


DISPONIAMO DEI FAMOSI - IM¬ 
PAREGGIABILI BC.611 I PRIMI 
RADIOTELEFONI PORTATILI - IN 
DOTAZIONE TUTT’OGGI ALL’E¬ 
SERCITO AMERICANO, chiamati 
HANDIE-TALKIE (parla ascolta] 
venduti al prezzo di L. 70.000 
completi di pile. 


40 Pezzi nuovi L. 1600 



RETINO 
TRATTO 
COLORI 
BOZZETTI 
E RITOCCHI 

VIA SANTA, 9/c 
TEL. 2 2 4.865 
BOLOGNA 

















1 


RICHIESTA DI 

INSERZIONE “OFFERTE E RICHIESTE,, 

Spetu SETEB^ 

prego voler 
^ Offerte e 

cortesemente pubblicare nella apposita rubrica 

Richieste ^ la seguente inserzione gratuita : 

caselle riservate alla SETEB 


dala di ficevimenlo 

tflrtna dei richiedente] 

numero 

★ 


Indirizzare offerte 


I 


I 


564 


Tagliare qui 
































































VOLETE MIGLIORARE LA VOSTRA POSIZIONE? 

Inchiesta internazionale dei B.T.I. - di Londra - Amsterdam - Cairo - Bombay - Washington 

— Sapete quali possibilità offre la conoscenza della lingua Inglese? 

— Volete imparare l'inglese a casa Vostra in pochi mesi? ......—. 

— Sapete che è possibile conseguire una LAUREA dell’Università di Londra, studiando a casa 

Vostra? ...—.—.—--- 

— Sapete che è possibile diventare INGEGNERI, regolarmente ISCRITTI NEGLI ALBI BRITAN¬ 

NICI, superando gli esami in Italia, senza obbligo di frequentare per 5 anni il poli¬ 
tecnico? ..-.. 

— Vi piacerebbe conseguire il DIPLOMA in Ingegneria aeronautica, meccanica, elettrotecnica, 
chimica, petrolifera, ELETTRONICA, RADIO-TV, RADAR, in soli due anni? 

Scriveteci, precisando la domanda di Vostro interesse. Vi risponderemo Immediatamente. 

BRITISH INST. OF. ENGINEERING TECHN. 

ITALIAN DIVISION - VIA P. GIURIA 4/D - TORINO 

Conoscerete le nuove possibilità di carriera, per Voi facilmente realizzabili - Vi consiglieremo gratuitamente. 




un hobby 
redditizio ! 

IL PREZIOSO 

CINCILLÀ 

si acquista solo dagli allevatori 

PREZZO 

GARANZIE 



Allevatori Riuniti Cincillà s.a.s. 

BOLOGNA - S. LAZZARO 
VIA EMILIA LEVANTE, 379 


MONTAGNANI 

SURPLUS 

LIVORNO - Casella Postale 255 

ofFre a tutti 
i suoi Clienti 

il listino Ricevitori e Radiotelefoni 

"Gratuitamente'' 

mentre per entrare in possesso 

del listino generale 

di tutto il materiale Surplus, 

basterà versare L. 300 

a mezzo vaglia, 

assegni circolari 

oppure in francobolli, 

e noi lo invieremo 

franco di ogni spesa. 

(La cifra dì L. 300 
da Voi versata 
è solo per coprire le spese 
dì stampa. Imballo 
e spese postali). 


565 














1 



VIA BEGATTO, 9 - TEL 271.958 - BOLOGNA 


Ricevitore BC 779 A (SUPER PRO') 
da 200 Kc a 20 Me. copertura conti¬ 
nua completo di alimentatore, al prez¬ 
zo di L. 98.000. 



Stok di materiale ad un prezzo di vera 
liquidazione, tutto materiale nuovo ga¬ 
rantito, ì prezzi sopraindicati valgono 
fino ad esaurimento della merce. 

AFFRETTÀTEVIIl! 


Diodi l.R.C.I. THOMSON 

Tipo 5E2 al silicio (400 V. 700 ma.) 

L. 500 

Tipo IMEA2 (200 V. 350 mA.) L. 380 
Diodi Zener tipo ZL10 L. 800 


O 


o 9 
OS 
- w 

< < 

Ss 

o > 

ÙC 

s > 

2 o 


^ X 

> o 

“ « 

iO 

lii ? 

Ul 

> iy 
< S 

co 

i C 

UJ 

SS2 


9 

o 

o 

< 

I- 

z 

< 

> 


N ^ 
Di N 
£ m 


O 

O 


Z) £ 


o 

< z 2 

O y. - 
O < ^ 

I- ^ UJ 


DATE LE NUMEROSE RICHIESTE ABBIAMO FATTO UN NUOVO APPROVVIGIO¬ 
NAMENTO DI PROVAVALVOLE SIMPSON 1/177. 

il fuoriclasse fra i provavalvole a mutua conduttanza adatto per impieghi pro¬ 
fessionali e ad uso laboratorio TV che dà la possibilità di collaudare in modo 
assoluto tutte le valvole USA; comprese: tipi vecchi, Lock-in, miniatura, valvole 
a gas, valvole trasmittenti anche di potenza, raddrizzatrici, tyratron e qualsiasi 
« spedale purpose ». 

Consente tutte le prove di amplificazione, imperfezioni, e persino la prova di 
rumore. 

Questo magnifico apparato, venduto ad esaurimento costa L. 35.000. Il manuale 
TB11 2627/2 è compreso nel prezzo indicato. 

AFFRETTATEVI!!! Disponiamo di pochi esemplari. 


5Ó6 













Occasione unica: 

STRUMENTI: 

A scopo propaganda liquidiamo stok di 
strumenti analizzatori 20.000 Ohm x Volt 
mod. 680 C della ICE ad un prezzo di 
vera liquidazione di L. 7.500. 

NUOVI - APPROFFITTATE !!! 




Ciri hi - 

: 



RjaiBiLS 
-/■ fìSEK SE 

AUl- ^7^' 

|Srr3ii _ _ ' 


^^X3£JHIST>^J?E m 

0*. 

.Ti3(É((2 ' 



RICEVITORE BC 652 A 

Frequenza di lavoro da 2 
a 3,5 Me.; da 3,5 a 6 Me. 
con calibratore da 100 Kc. 
Esclusa l’alimentazione 
completo di valvole al 
prezzo di L. 25.000. 


jj 

J) 

fD 

■o 

• wm 

E 

o 


La rele luce dovunque 

A sole L. 15.000 entrerete in possesso di un alternatore da 120 Watt. c.a. 50 
herz entrata 12 V. cc., adatto per registratori, rasoi elettrici, per imbarcazioni, 

per l’alimentazione di un piccolo televisore, ecc. 

Caratteristiche tecniche; 

Peso: circa 7,5 Kg., ingombro 20 x 25 x 11,5 cm. circa. Tensione d’ingresso 12 V. 
con un consumo di circa 11 amper in media. Consumo a vuoto 0,7 Amper massimo 
carico applicabile 125 W. per lavoro intermittente, 100 W. per lavoro continuo 


TRANSISTOR ■ S.G.S. 
PHILIPS - SIEMES 

. THOSNON - 

Tipo 2G321-2N321 

L. 250 

Tipo 2G526-2N526 

L. 350 

Tipo 0C84 

L. 600 

Tipo 0C30 

L. 650 

Tipo TF78/30 

L. 700 

Tipo 2N247/0C171 

L. 450 

Tipo 2N588 

L. 650 

Tipo M12A 

L. 800 

Tipo 2N219 R.C.A. 

L. 750 

Tipo 2N192 

L. 250 


Potenziometri a filo tipo ERIE, 

Tipo da 2W. valori compresi fra 100 
ohm. 5000 ohm. prezzo cad. L. 350 


MICRORELAIS SIEMENS. NUOVI. 

Tipo TBV. 65420/93d. (430 ohm resi¬ 
stenza bobina) - a due scambi - 
zoccolo porta relay. 

Tipo TBV. 65421/93d. (700 ohm resi¬ 
stenza bobina) - a due scambi - 
zoccolo porta relay. 

Tipo TBV. 65422/93d. (1250 ohm resi¬ 
stenza bobina) - a due scambi - 
zoccolo porta relay. 

Relay ad uso professionale adatti per 
circuiti a transistor, venduti ad un 
prezzo di vera liquidazione. 

L. 1.500 cad. 


i 


567 

















Condizioni di vendita: 

Paganìento per contanti a mezzo assegni 
circolari o postali, oppure con versamento 
sul nostro c.c.p. 22.8238. 

Non si accettano assegni di conto corrente. 
Per contrassegni si spedisce soltanto 
se insieme all’ordine 
sarà versato metà dell'Importo. 


che sta vanla99«osoI 

che sla garantito! 
che 


‘•«•plus ! 


ANGELO 

MONTAGNÀNI 


SURPLUS 


LIVORNO - Casella Postale 255 
Telefono 27.218 - C. C. P. n. 22/8238 
Negozio di vendita: Via Mentana, 44 


TUTTI I RICEVITORI VENGONO VENDUTI 
FUNZIONANTI E PROVATI 
PRIMA DELLA SPEDIZIONE 


ecco la soluzione I ! 


Ricevitore professionale AIRCRAFT a 4 gamme d'onda, 2 da 195 a 1600 kHz e 2 da 1,6 
a 9,05 MHz. Dotato di 6 valvole viene venduto completo di alimentatore a dynamotor 28 volt c.c. 
completo di motorino per comando a distanza e regolatrice di tensione al prezzo eccezionale di 
L. 20.000, compreso imballo e porto. 


Ricevitore Allocchio Bacchini tipo OC11 a 6 gamme d’onda da 1,45 MHz a 31 MHz, completo 
di valvole, alimentazione, corrente alternata universale, altoparlante, viene venduto al prezzo di 
L. 80.000 compreso imballo e porto. 


Ricevitore Allocchio Bacchini OC7 a 5 gamme d'onda, da 2,1 MHz a 48 MHz viene venduto 
completo di valvole, alimentazione in corrente alternata universale e altoparlante al prezzo di 
L. 45.000 compreso imballo e porto 

Ricevitore R107 a 3 gamme d'onda da 7 MHz a 30 MHz, viene venduto completo di valvole, 
alimentazione in corrente alternata universale, altoparlante, al prezzo di L. 35.000 compreso im¬ 
ballo e porto. 

Ricevitore BC 312 a 6 gamme d’onda da 1,5 MHz a 18 MHz, completo di valvole, alimentazione 
corrente alternata con tensione universale, altoparlante, viene venduto al prezzo di L. 70.000 
compreso imballo e porto. 


Ricevitore NATIONAL NC 183 a 5 gamme d’onda 1 da 550 a 1600 kHz - 4 da 1,6 MHz a 
56,4 MHz - Viene venduto completo delle 15 valvole, alimentazione corrente alternata, 115 volt, 
altoparlante, al prezzo di L. 120.000, compreso imballo e porto. 


Ricevitore SX 28 Hallicrafters a 6 gamme d’onda, da 0,55 MHz a 43 MHz, a 15 valvole 
viene venduto completo di valvole, alimentazione corrente alternata 115 volt, altoparlante, al 
prezzo di L„ 120.000 compreso imballo e porto. 

Ricevitore professionale portatile Hallicrafters Model S-72 R, in valigetta originale, a 4 gam¬ 
me d’onda di cui 1 da 550 a 1500 kHz onde medie, 3 da 1,6 a 30 MHz, calibrate con Brand- 
spread, a 8 valvole viene venduto completo di valvole, alimentazione corrente alternata 
antenna a stilo incorporata per onde corte, altoparlante; questo apparecchio funziona anche a 
batterie di cui 1 da 90 volt e 1 da 7,5 volt; viene venduto funzionante in corrente alter¬ 
nata. al prezzo di L. 30.000 compreso imballo e porto. 


568 























ROBOT 

ELECTRONIC 

PRODUCTS 

VIA O NO FRI. 8 
BOLOGNA ITAIY 




Finalmente anche in Italia i famosi radiocomandi interamente a transistori! 


ROBOT 'M50,, 


complesso a 10 canali doppio simultaneo. 

Trasmittente: 9 transistori controllata a quarzo - alimentazione a 12V 
100 mA modulato al 100% per un'uscita di 150 mW - Antenna telesco¬ 
pica di eccezionale robustezza senza carico al centro - Componenti delle 
migliori qualità - Involucro verniciato a fuoco con vernice raggrinzante 
di ottimo effetto estetico. Circuito R.F. di elevata stabilità impiegante i 
famosi transistori planari - Oscillatori di B.F. tipo LC stabilizzati termi¬ 
camente - Prevista la possibilità di trasformazione in 12 canali - Peso 
1400 gr. - Dimensioni 21 x 19x7,5 Prezzo L. 65.000 

Accumulatore al nichel-cadmio e caricatore L. 20.000 

Ricevente: supereterodina a 7 transistori + diodo controllata a quarzo - 
Selettore a lamine vibranti « MEDCO » di eccezionale precisione - 
Peso 140 gr. - Dimensioni 6 x 8 x 2,8 - Alimentazione a 6 V 15 mA 

Prezzo L. 55.000 


Selettori 

MEDCO 10 canali 
REEP 10 canali 


L. 23.000 
L. 10.000 


Robomite: servocomando di straordinarie prestazioni - Interamente tran¬ 
sistorizzato (6 transistori) elimina i costosi e ingombranti relais assi¬ 
curando lunga vita al selettore per la minima corrente di pilotaggio 
richiesta (1 mAM). Dimensioni 7,4 x 4,1 x 3,2. Peso 55 gr. 

Disponibile nelle due versioni: 

Autoneutralizzante (ritorno al centro automatico) L. 19.000 

Trlmmable (senza ritorno a! centro) L. 17.500 


Robot 15: Complesso monocanale dalle insuperate prestazioni. 
Trasmittente: a transistor controllata a quarzo - Alimentazione 12 V - 
Dimeisioni 17x9x3,5 peso gr. 450 pile comprese - Veramente tascabile. 

Prezzo L. 21.300 

Ricevente: supereterodina a 7 transistori + diodo controllata a quarzo 
e relais dì eccezionale robustezza - Dimensioni 8x6x3 - Peso 130 gr. 

Prezzo L. 21.900 

Sconti ai signori Rivenditori - A richiesta preventivi per complessi con 
diverso numero di canali (4-6-8). 

Riparazioni e Assistenza anche per complessi non di nostra produzione. 



























presenl'a 

un nuovo Collaboratore: 

il signor 

COSTANTE GUGLIANTINI 
di Siena 


Il primo progeiro 
del Sig. Guglianlini 

per 

Costruire Diverte 
è un 

RADIOTELEFONO 
CON CHIAMATA 
ELETTRONICA 

ProgeUo, 
(olografie e schema 
su Coslruire Diverle n. 10 


Le olHme carallerisliche 
del progeiro 
e il suo 
basso coslo 
hanno interessalo la 

Mìcrophon - Siena 

che produrrà 
su larga scala 
le scatole di montaggio 
e gli apparecchi cablati. 

Maggiori dettagli 
su C. D. n. 10